Ultimo aggiornamento 19 Settembre 2022 12:29 di Simone Falasca
Dopo le sconfitte in casa di Udinese e Monza, le panchine di Simone Inzaghi e di Massimiliano Allegri iniziano a traballare, ma i costi dei loro eventuali esoneri potrebbero giocare a loro favore.
Per quanto riguarda la situazione in casa Inter, nonostante le 3 sconfitte nelle prime 7 giornate di Serie A, l’ipotesi di addio con Inzaghi appare ancora piuttosto improbabile. Infatti, la dirigenza nerazzurra intende confermare la propria fiducia verso il proprio allenatore, ma si aspetta al più presto un cambio di marcia sia a livello di risultati che sul piano del gioco.
Scongiurata, dunque, almeno per il momento, la possibile separazione con l’ex tecnico della Lazio, la quale costerebbe ai nerazzurri ben 18 milioni di euro lordi.
Ben diverso, invece, il momento della rosa di Massimiliano Allegri, la cui sconfitta di ieri pomeriggio è solamente l’ultimo in ordine di aggiunta fra i problemi dell’evidente crisi dei bianconeri. Tra questi, si registra il pessimo andamento in Champions League, dove le probabilità di un passaggio alla fase ad eliminazione diretta si sono drasticamente ridotte dopo la sconfitta interna contro il Benfica.
Come se non bastasse, in questo inizio di campionato sono arrivate solamente 2 vittorie, ma soprattutto diverse prestazioni alquanto discutibili, a fronte comunque di un calendario piuttosto agevolato sulla carta, scatenando così l’ira dei tifosi della Vecchia Signora.
Negli ultimi giorni, l’hashtag #AllegriOut sta spopolando tra i social, ma la dirigenza della Juventus deve ancora decidere il futuro dell’allenatore livornese, i cui costi di esonero sarebbero davvero enormi: 36 milioni di euro lordi per l’addio immediato.
Inoltre, va specificato che, a queste somme che le due società sarebbero costrette a sborsare in caso di cambi sulla propria panchina, svelate da un tweet di Maurizio Pistocchi, bisognerebbe aggiungere persino le potenziali spese per il nuovo tecnico e il relativo staff. Presumibilmente, anch’esse non proprio trascurabili.
Ruggero Gambino