Ultimo aggiornamento 19 Settembre 2022 11:28 di Simone Falasca
È stata una notte molto frenetica in casa Inter: la sconfitta rimediata contro l’Udinese ha portato la dirigenza nerazzurra a delle riflessioni preliminari sul ruolo di Simone Inzaghi, finito nell’occhio della critica di giornalisti e tifosi nerazzurri.
Secondo quanto riportato oggi da La Gazzetta dello Sport, il futuro dell’allenatore interista è ancora tra i cancelli di Appiano Gentile: la società ha riconfermato la fiducia nel tecnico ex-Lazio, ma si aspetta una svolta già dopo la sosta.
Marotta si è reso disponibile ad aiutare l’allenatore in ogni questione di campo, essendosi accorto della scollatura tra tecnico e giocatori. I piani alti in Viale della Liberazione non si capacitano del crollo verticale di prestazioni capitato a svariati membri della rosa. Sempre secondo quando riporta La Gazzetta dello Sport: “La società ritiene di aver fatto il massimo confermando Skriniar e regalando il rinforzo Acerbi al tecnico negli ultimi giorni di mercato”. Nonostante questa idea non rispecchi il pensiero comune dei tifosi, delusi da due anni di magra in chiave mercato, è evidente come Inzaghi possa e debba fare di più con la rosa a sua disposizione. La crisi non può essere ridotta unicamente alla partenza di Perisic, ma è evidente come l’Inter sia carente di leader temperamentali in campo e, in questo senso, il ritorno di Lukaku dopo la sosta potrebbe segnare una svolta.
La data fissata dalla dirigenza è quella prima della sosta mondiale: l’allenatore piacentino dovrà risollevare la sua squadra entro il mese di novembre, altrimenti si potrebbe procedere con calma al cambio in panchina, valutando attentamente tutti i possibili candidati.
Nonostante questa deadline, è chiaro come la pazienza di Marotta e dei tifosi non sia illimitata, quindi Inzaghi dovrà invertire la rotta già negli impegni dopo la sosta, perché, nel caso in cui la crisi si protragga, il cambio in panchina potrebbe arrivare anche prima.
A riguardo si è esposta anche la Curva Nord, tramite un comunicato ufficiale in cui si richiama all’attenzione soprattutto il gruppo squadra: secondo il tifo organizzato interista, i giocatori sono i primi responsabili dell’avvio di stagione molto deludente e viene chiesto proprio a loro una maggior concentrazione e spirito in vista dei prossimi impegni. Le colpe dell’allenatore sono lampanti, ma ridurre il periodo buio al solo Inzaghi sarebbe riduttivo e controproducente, chiudono gli ultras nerazzurri. D’altronde si sa come nel calcio a pagare per primo sia sempre l’allenatore, nonostante vi sia un concorso di colpe che coinvolge proprietà, dirigenza e calciatori.
Mai prima d’ora l’ex allenatore dei biancocelesti era stato sottoposto a una situazione tale di stress: il rinnovo firmato qualche mese fa e i due trofei della passata stagione potrebbero non bastare per valergli la conferma sulla panchina nerazzurra, servono risposte sul campo e tutti, dalla società ai tifosi, le esigono a partire dal match contro la Roma tra due settimane.
FEDERICO LUIGI DI MINGO