Ultimo aggiornamento 7 Giugno 2022 10:37 di redazione
La scorsa settimana la decisione dell‘Empoli di esonerare Andreazzoli aveva sorpreso tutti, compreso l’allenatore. Quest’ultimo aveva dichiarato a TMW: “Prendo atto della decisione del Presidente, che non corrisponde alle mie aspettative né alla mia volontà. Ma questo è il calcio… Il mio lavoro è fatto anche di questo, guardiamo avanti“.
Oggi, è tornato a parlare con un’intervista alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi su quanto fatto con la squadra, sul presente e i desideri per il futuro.
Sulla stagione appena conclusa
Il tecnico toscano ha mostrato la soddisfazione per la salvezza raggiunta in anticipo: “Se consideriamo la salvezza conquistata in anticipo e la crescita del valore tecnico ed economico dei giocatori, è stata la mia stagione migliore. L’esonero è stata una sorpresa“.
“Avevo un debito con la piazza dopo la retrocessione del 2019”
Andreazzoli è poi tornato a parlare della retrocessione di tre anni fa e della volontà di raggiungere l’obiettivo salvezza: “A me interessava soprattutto finire il lavoro interrotto anni fa, dopo l’ingiusta retrocessione del 2019. Era un debito che avevo nei confronti di me stesso e dell’ambiente. E quest’anno ci siamo salvati in anticipo, contro ogni pronostico. A volte, quando raggiungi un obiettivo, sembra quasi che sia dovuto, non conquistato“.
“Non sono stato di certo io a mollare”
L’allenatore ha evidenziato le ambizioni che aveva per il futuro dell’Empoli e il suo non aver mai mollato: “Avrei voluto dare un’identità più definita alla squadra, fare in modo che crescesse seguendo magari il modello del Sassuolo. Nonostante i risultati negativi, peraltro non dovuti solo a demeriti nostri, la squadra è migliorata nel ritorno. Dopo l’ottima andata, se qualcuno ha mollato, non sono stato di certo io, ma chi si è sentito al sicuro e a gennaio ha fatto cassa“.
Asia di Palma