Ultimo aggiornamento 1 Giugno 2022 15:14 di Vincenzo Boniello
Milan e Juventus, seppur con due finali diametralmente opposti, durante la stagione hanno riscontrato e fatto notare lo stesso problema: quello di un attaccante, giovane e promettente, che possa garantire un bottino che se non è la doppia cifra di reti, ci si avvicina molto. Come già detto, anche se con le dovute distinzioni, da una parte il Milan è riuscito a sopperire alla mancanza di un bomber vero e proprio con tre personaggi in cerca d’autore, ovvero Rebic, Ibrahimovic e Giroud che a testa, soprattutto gli ultimi due, hanno parzialmente alleggerito questo peso, anche grazie al grande apporto della squadra dietro al concetto di punta. Tant’è vero che i rossoneri sono subito intervenuti sul mercato assicurandosi le prestazioni di Divock Origi, boa del Liverpool, attorno al quale può costruirsi anche un progetto. Stessa cosa hanno pensato a Torino nel momento in cui hanno acquistato Vlahovic, il quale doveva sopperire alle mancanze di un reparto sterile ed orfano di un leader che non vedeva né in Morata, né in Kean il suo maggiore interprete. Problema per il serbo? Al contrario del Milan, non disponeva dell’apporto collettivo degli altri dieci, la qual cosa fa la differenza tra Romagnoli che alza il trofeo e Chiellini che saluta in uno Stadium già triste per il suo addio (e quello di Dybala).
Entrambe si trovano dunque a dover ricercare un centravanti, il Milan per coprire la casella Rebic, sempre più vicino all’addio, ed Ibrahimovic, il quale non si sa con che mezzi può ritornare la prossima stagione; la Juventus per salutare Morata e Kean, consegnando a Vlahovic un alter ego che gli possa dare una mano sia sul piano tecnico-tattico, ma che possa stuzzicarlo anche psicologicamente. Entrambe si sono ritrovate sul puntare il dito verso Giovanni Simeone, reduce da una più che buona stagione all’Hellas Verona. Secondo SportMediaset, la punta argentina figlia d’arte farebbe dunque al caso sia di Stefano Pioli che di Massimiliano Allegri.