Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2022 13:44 di Giulia Bianchi
In un fine settimana storico, calcisticamente parlando, con la quattordicesima vittoria in Champions League del Real Madrid, la quarta di Ancelotti e con la prima promozione in Serie A del Monza. In un weekend a due facce per i motori con la vittoria di Bagnaia al Mugello, ma con la grande delusione Ferrari a Montecarlo. È stato un weekend tutt’altro che banale anche per il ciclismo italiano.
In quel di Verona è andata in scena l’ultima tappa del Giro d’Italia 2022 con la vittoria, la prima nella storia per un australiano, di Jai Hindley ma soprattutto Vincenzo Nibali ha gareggiato per l’ultima volta nella corsa rosa. Lo squalo di Messina, così noto agli appassionati di ciclismo considerate le sue origini siciliane, dopo ben 17 anni di carriera e dopo aver dato l’addio al Giro d’Italia, al termine della stagione saluterà anche il ciclismo professionistico.
Nibali è entrato di diritto nella storia del ciclismo mondiale per aver conquistato, insieme ad altre sole sei leggende, tutti e tre i grandi giri: Giro d’Italia (2013-2016), Tour De France (2014) e la Vuelta di Spagna (2010).
In un periodo difficile per il ciclismo italiano, sia per la mancanza di talenti sia per la mancanza di fondi da investire per creare una squadra World Tour made in Italy, lo squalo ha tenuto alta la bandiera italiana ma che ora è destinata a non sventolare più. Basti pensare che, nonostante la carta d’identità segni 37 anni, Nibali è arrivato quarto in questo Giro d’Italia giocandosela e tenendo testa ai più giovani del gruppo, ma soprattutto posizionandosi in classifica generale come primo degli italiani.
Dopo averci fatto gioire, emozionare con le sue grandi imprese, dopo averci regalato anni meravigliosi dipingendo curve in discesa e arrampicandosi con estro sulle salite più dure al mondo, è giunto il momento più doloroso, quello dei saluti. L’addio al ciclismo di Nibali equivale al contempo ad una grossa responsabilità per tutti gli altri corridori italiani, in mancanza della punta di diamante e di un vero e proprio talento, saranno tutti insieme a raccogliere l’eredità dello squalo.
Nibali quando per l’ultima volta sgancerà i piedi dal pedale e li poggerà per terra potrà essere solo orgoglioso di quanto fatto e noi tifosi non potremmo che ringraziarlo ancora per questi splendidi anni in sella alla sua bicicletta.
Grazie, Nibali!
Achille Strombetta