Ultimo aggiornamento 29 Marzo 2017 11:23 di admin
Quando entri a cercare su Wikipedia il nome Rui Costa, la prima frase che esce fuori è:”Se stai cercando il ciclista portoghese omonimo, vedi Rui Alberto Faria da Costa.” C’è quindi da dover specificare, in quanto, nella terra lusitana, sembra normale essere campioni dello sport chiamati così. C’è anche da dover fare distinzioni per quanto riguarda il suo soprannome: O Maestro, di probabili origini musicali, magari anche di ambienti scolastici. Nel calcio ci sono stati tanti “maestri”; inutile starli ad elencarli tutti, staremmo qua a perdere ore ed ore ad intasare preziosi kilobit di navigazione.
Rui Manuel César Costa, per gli amici semplicemente Rui, oggi festeggia i suoi 45 anni di vita. Una notizia che scalda il cuore a molti appassionati, che subito tornano indietro con le lancette dell’orologio per rievocare tempi di un calcio diverso. Puoi essere tifoso di qualsiasi squadra, ma non puoi esserti dimenticato di lui. Rui Costa, al di là della mera e fredda statistica (che lasciamo volentieri a Wikipedia) è stato amato ovunque si fosse trovato. Il suo tocco di palla, unito al suo carattere, hanno fatto di lui un idolo per tutti i tifosi che lo hanno avuto in squadra. Qualcuno, sicuramente, anche tra chi non tifava per quelle squadre.
Benfica, Fiorentina, Milan, Portogallo: quattro storie d’amore, tutte diverse, tutte senza finale. Quattro maglie che Rui non si è mai tolto e che continuerà ad indossare, tutte rigorosamente con il numero 10 alle spalle. Il numero del più forte. Campionati, Champions League, coppe e dintorni: questa la carriera di uno dei trequartisti più forti della storia. Una storia costruita al fianco di altri fenomeni come Batistuta, Kakà, Figo, Cristiano Ronaldo e tanti altri ancora.
Un unico rimpianto: aver fatto parte di un signor Portogallo che non ha saputo vincere niente, neppure quel terribile europeo giocato davanti alla marea lusitana. Il suo omonimo ciclista un mondiale lo ha portato a casa, e per di più in quella Firenze che tanto ha fatto sognare, e ballare. Lui però, rimarrà sempre “un” Rui Costa: quello vero, ha un pallone tra i piedi.