Empoli-Napoli, Spalletti in conferenza: “Scudetto? Noi ci crediamo!”

Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2022 16:00 di Chiara Dell’Orto

Dopo il pareggio casalingo contro la Roma, Luciano Spalletti ritorna a Empoli, squadra in cui ha giocato e che ha allenato, alla ricerca di una vittoria con il suo Napoli, così da avvicinarsi all’obiettivo scudetto. In conferenza l’allenatore presenta la partita di domani e si sofferma sulle assenze.

Spalletti Napoli conferenza

Inizia proprio parlando dello scudetto: “Abbiamo la possibilità quindi anche il dovere di crederci, magari assumendo su di noi il peso della responsabilità di ciò che sta avvenendo nelle ultime partite. Noi ci crediamo“.

Passa poi agli infortunati di questa stagione: “Non mi piace fare questi discorsi al passato. Bisogna essere bravi a ragionare al presente e non al passato. Si gioca con quelli che abbiamo e si deve vincere le partite con quelli che ci sono”.

Continua sui recuperabili per la sfida di domani: “Siamo 21, abbiamo convocato Barba dalla Primavera (attaccante, ndr) e tre portieri. Ce ne sono due o tre da valutare, tra questi Zanoli. Bisogna saper trovare le soluzioni a quello che accade, senza ragionare su quello che ti è successo. Sono situazioni connesse ma non uguali. Si guarda a chi c’è. Bisogna ugualmente fare una buona partita”.

Torna allo scudetto e all’opinione del presidente a riguardo: “Non lo so perché non l’ho incontrato. L’ho incontrato tempo fa e lui è stato sempre molto attento a tentare di mettere a disposizione quello che ci vuole. Poi è chiaro che lo scorrimento dei risultati a volte può fare tentennare un attimo. Nel gruppo si pensa però tutti alla stessa maniera e si ha tutti lo stesso modo di ragionare. Dobbiamo sentire addosso questa situazione, è questo il trucco. Se uno la sente addosso la situazione, la fame dell’Empoli, la responsabilità dei tifosi che sono innamorati del Napoli, allora sente di voler essere d’aiuto. Se te ne frega cambia tutto“.

Conclude su Zielinski: Da lui mi aspetto che ritrovi la tranquillità che lo contraddistingue come persone e come calciatore. È un giocatore di classe e qualità, senza tranquillità diventa tutto più difficile con la pressione”.

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