Ultimo aggiornamento 14 Aprile 2022 10:28 di redazione
Gianluigi Buffon, storico portiere della Juventus e della nazionale italiana ora in forza al Parma, ha rilasciato una lunga intervista ad Antonio Barillà per La Stampa.
Il portiere campione del mondo nel 2006 ha affrontato vari temi tra cui la nazionale, la corsa scudetto, l’addio di Dybala dalla Juventus e l’incontro con un giovane tifoso ucraino di 12 anni.
Per quanto riguarda la nazionale ribadisce come già nel 2010 aveva capito che le cose erano cambiate per l’Italia e che le qualificazioni ai tornei erano già da considerare delle gioie.
Su Mancini ha dichiarato che ”è l’artefice principale del rinascimento vissuto con l’Europeo, ma dopo una batosta così qualche responsabilità ce l’ha anche lui”.
Ha notato però più senso civico da parte degli addetti dei lavori, anche se spera che chi gestisce veramente il calcio italiano trovi delle soluzioni per ripartire.
Ha difeso Donnarumma ma lo avverte ”Non è più concessa nessuna sbavatura”. Inoltre vede in Tonali il giocatore giusto per la ripartenza.
Per quanto riguarda lo scudetto vede come favorita l’Inter, nonostante si sia persa durante la stagione.
Commenta l‘addio di Dybala dalla Juventus come inaspettato ma gestito bene dalla dirigenza, non considerandolo più parte del progetto.
Sull’incontro con Vlad, 12 anni, portiere ucraino fuggito dalla guerra ha commentato dicendo ”è stato un momento intenso, di quelli in cui capisco d’essere fortunato, e mi chiedo se me lo meito, perché con niente ho il potere di far felice un bimbo”.
Giacomo Pio Impastato