Ultimo aggiornamento 31 Dicembre 2016 16:29 di
Chissà se dopo la mezzanotte, in Nuova Zelanda, qualche scozzese ha pensato: “si, ok, buon anno, adesso fatemi vedere la partita“. La Partita. Quella che ferma una nazione. Quella che accende i riflettori sul calcio scozzese quattro volte l’anno. Chiamatelo Old Firm, chiamatelo il derby più antico del mondo, chiamatelo il derby di Glasgow. Oppure chiamatelo più semplicemente Rangers-Celtic. Si sono sentiti i quattro anni di distanza dall’ultimo scontro serio ad Ibrox. L’ultima volta era andata in onda nel 2012, prima della sciagurata discesa nell’inferno della quarta divisione. Quattro anni di dominio bianco-verde, vittorie senza gloria e senza gioia. Vittorie che si scioglievano al sole quando i Bhoys uscivano dalla madre patria Scozia, rimediando sconfitte in ogni angolo europeo. Ma il passato non conta più. Il presente vede lo stadio bollire di attesa, e di gioia, per una normalità che sembra essere tornata.
ATTESA FINITA
Prevedibile tutto esaurito all’Ibrox Stadium, il tifo delle due opposte fazioni si fa vivo più che mai: è nel DNA di uno scozzese mostrare il proprio orgoglio nei momenti chiave. Ogni tifoso ha la sua sciarpa, con i colori della sua squadra: è una regola sacra in Britannia. Il glorioso frastuono si spegne magicamente durante il minuto di raccoglimento per ricordare i morti nel Disastro di Ibrox del ’71: un silenzio da brividi, il rispetto della vita e della storia prima della rivalità.
PRIMO TEMPO EQUILIBRATO
La passione spinge i padroni di casa: nè la pioggia, nè l’alluvione di palloncini blu-bianco-rossi ferma l’armata dei Rangers, e i Celtics rimangono imbambolati, impauriti. Da qui scaturisce il gol della leggenda Kenny Miller, 37 anni e non sentirli, ex di turno che si beffa della difesa dei Bhoys e insacca a due metri. Colpo accusato: i Teddy Bears, spinti dalla passione dello stadio di casa, si riversano in avanti e schiacciano gli uomini di Brendan Rodgers, uno che di derby se ne intende. I suoi sbandano in difesa, specie sulla sinistra, e Dembélé non ha ancora toccato palla. Quando lo fa è il 33° minuto: angolo dalla sinistra, solo come una spia in area, stoppa la palla e con una sana dose di ignoranza segna il pareggio. Da qui in poi saranno i Bhoys ad avere il gioco in mano (innumerevoli le occasioni totali) mentre i Gers si affidano a sporadiche, ma pericolose, azioni di contropiede.
SI SCATENA IL CELTIC
Assedio degli ospiti, si trema nelle fila dei Rangers, ma si tiene il pareggio. Un palo a testa per le due squadre di Glasgow, i due portieri si mettono in luce per le numerose parate a cui sono chiamati, in particolare Foderingham, che salva più volte il risultato. Ma nulla può fare sul gol di Sinclair, fotocopia perfetta del gol di Miller. Il Celtic raddoppia e continua ad attaccare. Le ultime speranze dei Gers si spengono negli ultimi minuti del recupero, quando il calcio d’angolo porta solo un po’ di paura ai bianco-verdi.
HAPPY NEW YEAR!
Si festeggia solo in casa Celtic: l’anno finisce bene per i Bhoys, e inizia bene per quegli scozzesi che, fregandosene delle feste di capodanno, si sono trovati a guardare La Partita anche in Nuova Zelanda.