Ultimo aggiornamento 13 Dicembre 2016 12:46 di
Ci stiamo avvicinando sempre più al Natale, e così anche alla fine dell’anno e all’inizio di quello che si spera sarà un anno buono per tutti sotto tutti i punti di vista. Bene, il momento attuale dell’anno ci sembra propizio per domandarci: e se le partite di Serie A fossero delle festività? Giudicate voi il risultato. Nel frattempo, Buone Feste a tutti quanti! (e buon proseguimento di campionato)
Sampdoria – Lazio: Pasqua. Dopo il derby la Lazio risorge. Il rischio di rimanere nella tomba dopo la partita persa contro i rivali di sempre era alto. I ragazzi di Inzaghi però si sono ripresi bene, su un campo non facile e contro una squadra ben messa in campo. I due gol biancocelesti arrivano a fine primo tempo, a 4 minuti di distanza l’uno dall’altro. Prima Sergej Milinkovic Savic al 40. Poi Parolo al 44′. Grande prova di Felipe Anderson, autore dei due assist vincenti. La Samp invece non risuscita. Poche giocate di rilievo, un grande Puggioni a negare più volte il gol a Immobile, ma poco più. La Lazio si salva, la Samp sprofonda negli inferi. Solo al 44′ Schick accende gli ultimi minuti con un gran sinistro da fuori area. Ma non basta per risalire. Nulla di gravemente tragico per i doriani, non rischiano la retrocessione e possono dormire sonni tranquilli aspettando il loro giorno.
Cagliari – Napoli: carnevale. A carnevale ogni scherzo vale. Il Napoli scherza con il Cagliari. Pokerissimo dei ragazzi di Sarri chiamati ad una grande prova mentale, più che fisica, dopo aver ottenuto la qualificazione agli ottavi di Champions. Un Mertens trascinatore segna una tripletta. Arrotondano il punteggio Zielinski e Hamsik. Cagliari mai pericoloso. Il Napoli gioca e gioca bene. Bene bene bene. Proprio bello vedere i partenopei. Manita fragrorosa e Cagliari ridotto a piccoli coriandoli. Settimana di festa in casa azzurra.
Torino – Juventus: Natale. È la ricorrenza più attesa. Ogni anno, soprattutto appena finisce l’estate, parte subito il countdown per sapere quanto manca al Natale. Il derby è sempre la partita più attesa. Caratteristiche del Natale sono lo scambio dei doni e le grandi mangiate. Quanto regali Castan a inizio partita. Si lascia sempre soffiare il pallone da Mandzukic, buca gli interventi. Fortuna per lui il gol non arriva sui suoi errori. I regali fioccano. A 9 risponde 9: prima Belotti di testa porta in vantaggio i granata. C’è tutto nel suo gol: fisico, freddezza sotto porta e incornata. Poi regalo di Mandzukic che con un colpo di tacco involontario smarca Higuain che infila Hart in diagonale. Poi la partita rimane vivacissima, potrebbe vincere sia una squadra che l’altra. Mihajlovic all’80 effettua tre cambi togliendo due centrocampisti è un’ala e inserendo un centrocampista e due ali. Appena finiti i cambi arriva una palla a Higuain che difende la sfera, si gira e spara da appena dentro l’area. 2-1 Juve. Poi Pjanic al 47 chiude i conti dopo una serie di parate di Hart. Complimenti a entrambi i team, tanta roba sto derby. Ci hanno fatto un bel regalo di Natale a noi appassionati di questo sport.
Inter – Genoa: epifania. L’epifania tutti i 3 punti ti porta via. Non era proprio così il detto popolare, ma più o meno la situazione in casa Genoa è questa. Dopo aver ottenuto 3 punti battendo la Juventus due giornate fa, ieri il Genoa almeno un punto se lo meritava. Pericolosa dall’inizio alla fine, ha creato tanto e sprecato altrettanto. E si sa, gol sbagliato, gol subito. La filosofia della partita è stata un po’ questa. Prima Simeone ha l’occasione per portare avanti i rossoblù ma sbaglia; sull’angolo pochi minuti dopo Brozovic segna l’1-0 con un piattone preciso all’angolino su cui Perin non può intervenire. Poi però la partita rimane accesa e anzi, è il Genoa che conduce il gioco. Solo che sbaglia tante occasioni, e l’Inter ne approfitta: grande percussione di Joao Mario, scarico per Brozovic all’altezza del dischetto in area di rigore, stop destro a incrociare spiazzando di nuovo il portiere genoano. 2-0 nerazzurri. La befana ha messo nella calza dell’Inter 3 punti dolci dolci dopo la batosta di Napoli. La calza del Genoa invece è piena di carbone.
Fiorentina – Sassuolo: Immacolata. Preannuncia il Natale. È la prima “festa” di dicembre in cui si comincia a sentire lo spirito natalizio: molti fanno l’albero e il presepe. Nella partita c’è aria di gol. In ogni momento. Infatti il match si sblocca subito: al 10′ Kalinic con un tocco morbido scavalca Consigli e appoggia in rete su una dormita difensiva del Sassuolo. I neroverdi comunque non mollano e hanno un’occasione importante con Acerbi, ma trovano un grande Tatarusanu a salvare quasi sulla riga. Poi la partita è vivace, si sente “aria di gol”. E il raddoppio arriva al 40′ del primo tempo sempre con Kalinic: crossa basso di Chiesa e colpo di tacco dell’attaccante croato con pallone che bacia il palo e finisce alle spalle di Consigli. Il Sassuolo però è vivo e non molla. Altra grande parata di Tatarusanu in uscita su Ricci. Là Fiore gestisce, ma alla fine i neroverdi (che hanno perso per infortunio Gazzola e Magnanelli) riescono a segnare ai Viola con Acerbi dopo un batti e ribatti in are. Porta Viola non Immacolata a fine partita, ma 3 punti messi sotto l’albero.
Roma – Milan: capodanno. Grande festa in casa Roma. Non solo per i 3 punti, ma anche e soprattutto perché ha battuto un grande club come il Milan e ha vinto lo scontro diretto per il secondo posto, designandosi come diretta rivale della Juventus. A capodanno si fa festa e casino. In campo succede di tutto. Tante occasioni da una parte e dall’altra. No ah sbaglia un rigore che sarà fatale per i rossoneri; se avesse segnato probabilmente la partita non sarebbe finita così. Grandi parate di entrambi i portieri, bel gioco e azioni vivaci. Il gol arriva grazie ad un sinistro piazzato di Nainggolan che non lascia scampo a Donnarumma. Il Milan è vivo, ma non riesce ad agguantare il pareggio. A questo punto del campionato però permetteteci di aprire una parentesi e di elogiare Montella: ad inizio campionato nessuno avrebbe mai creduto che, con questa rosa, il Milan sarebbe stato così in alto. Complimenti.