Fra convenienza, curiosità e storia: i Nickname delle squadre inglesi – 2a parte.

Ultimo aggiornamento 23 Settembre 2016 16:38 di

Il nostro viaggio nei meandri del campionato inglese prosegue. Le radici di un club, quelle che i soprannomi rispecchiano con uno stile talvolta ilare, rivelano forti contaminazioni non solo con la storia, le tradizioni, la città d’origine, ma anche con delle situazioni grottesche e paradossali che danno vita ad un nickname spesso incompreso o, all’apparenza, senza alcun legame con la squadra d’appartenenza. Sembra quasi che, per alcuni soprannomi, un regista avesse impugnato la macchina da presa e avesse girato una particolare situazione, racchiudendo nel  titolo quell’emblematica parola che segnerà per sempre la vita di un club. E cosi, dopo aver raccontato nel precedente episodio i soprannomi di squadre celebri ed illustri, come Arsenal, Everton, Manchester City, Manchester United, Crystal Palace e West Bromwich Albion, siamo pronti a mostrare la seconda parte di questa bellissima e colorata storia.

BOURNEMOUTH, THE CHERRIESbournemouth Il 27 Aprile 2015 è una data storica per il Bournemouth, che conquista la sua prima storica promozione in Premier League. La squadra è conosciuta con il soprannome di ‘The Cherries’, ovvero le ciliegie, per due interessanti motivi: il primo si rifà al colore delle magliette a righe rosse; il secondo al fatto che l’impianto da gioco, lo stadio Dean Court, venne costruito vicino alla tenuta Cooper Dean, una fabbrica completamente popolata da ciliegi.

SOUTHAMPTON, THE SAINTSsouthamptonNonostante la fondazione del 1885, la storia del Southampton non è di quelle vincenti: l’unico momento in cui la squadra ha alzato un trofeo è stato il lontano 1976, in occasione della vittoria della FA Cup. Religiosa è l’origine del club e del soprannome: giocatori e tifosi sono conosciuti come ‘The Saints’ (I Santi) proprio perché la squadra venne fondata da un gruppo parrocchiale, il St. Mary Church young men’s association, appartenente alla chiesa di St. Mary’s. Oggi lo stadio del club prende proprio il nome della Chiesa che è vicinissima all’impianto sportivo.

STOKE CITY, THE POTTERSstoke-cityFondata nel 1863, lo Stoke City è la terza squadra più vecchia al mondo (prima troviamo soltanto il Notts County e il vecchissimo Sheffield Club). Il soprannome ‘The Potters’ (I Vasai) sembra esser apparentemente fuori luogo: in realtà la zona di Stoke-on-Trent, dove nasce la squadra, è nota per le sue ceramiche e i musei d’arte e artigianato. La società, che conserva gelosamente questa tradizione cittadina, è cosi orgogliosa e fiera del nickname da mostrarlo anche nello stemma ufficiale del club.

SUNDERLAND, THE BLACK CATSsunderland Se i gatti neri sono da sempre simbolo di sfortuna, cosi non accade per giocatori e sostenitori del Sunderland , conosciuti proprio con il nickname di ‘Black Cats’, gatti neri appunto. Un soprannome che sembra quasi voler sfidare il destino e le antiche tradizioni popolari, soprattutto se si pensa che sono stati gli stessi tifosi, grazie ad una votazione aperta dalla società, a sceglierlo. Tante sono le storie dietro l’origine di questo bizzarro nickname: intorno al XIV secolo, le rive del fiume Wear erano protette da alcune milizie locali, i volontari fedeli del Sunderland (the Sunderland Loyal Volunteers), che difendevano la città durante le guerre napoleoniche. Pare che una notte uno di questi volontari avesse visto e sentito un gatto nero miagolare, scappando cosi dalla trincea e pensando (a causa della luna piena e di un bicchierino di troppo) che quella creatura fosse la reincarnazione del diavolo.

black-catsAccanto a questa storia, sono altri due gli eventi importanti nella storia del club che hanno dato origine al nickname. Il primo risale al 1937, anno in cui il Sunderland affrontò a Wembley, nella finale di FA cup, il Preston. Sembra che quella sera un bambino portò con sé il suo gattino nero, convinto che avrebbe portato fortuna alla squadra, e le sue convinzioni si rivelarono esatte visto che il Sunderland s’impose per 3-1, vincendo la sua prima FA Cup. Il secondo aneddoto risale agli anni 60, quando al Roker Park, vecchio stadio del club, alcuni addetti della società accudirono e custodirono proprio un gatto nero. Da quel momento in poi il club venne sempre associato a quell’ incredibile animale.

TOTTENHAM, SPURSspursNonostante un palmarès di tutto rispetto e una squadra fra le prime per fatturato del calcio inglese, il Tottenham manca oramai da troppi anni nell’albo d’oro della Premier: l’ultima vittoria è datata 1961. Nato inizialmente come Hotspur Football club, nel 1884 la denominazione del club cambiò in Tottenham Hotspur Football and Athletic Club. Ma perché Hotspur? Questo nome, molto probabilmente, richiama alla memoria Sir Henry Percy, detto Harry Hotspur, nobile ribelle inglese che viveva proprio in quelle zone. A causa della sua indole impulsiva si guadagnò il soprannome di ‘Hotspur’, ovvero Sperone caldo, che segnerà successivamente, e in maniera indelebile, il destino del club.

WEST HAM, THE HUMMERSwest-ham-logoCon una bacheca che annovera soltanto 3 FA Cup e 1 Charity Shields, il West Ham è considerata ‘The Academy of Football’ (L’Accademia del calcio) principalmente per la grande tradizione nello sfornare talenti. Oltre a questo nickname, il vero soprannome della squadra riprende in maniera chiara ed evidente le origini operaie del club, basta osservare il logo ufficiale. La squadra è infatti conosciuta con il nome di ‘The Hammers’ (i Martelli) o anche ‘The Irons’ (i Fabbri) proprio perché fondata, come dopolavoro, da un gruppo di lavoratori appartenenti alla Thames Ironworks, cantiere navale londinese. Non sarà  dunque un caso se inizialmente il club era noto proprio come Thames Iron Workers F.C., ovvero “lavoratori del ferro di Tamigi”

In questi due episodi abbiamo cercato di raccogliere i soprannomi inglesi più belli, curiosi, emblematici e bizzarri, anche se all’appello ne mancano tanti altri che hanno fatto la storia della Premier League (si pensi ai giocatori e tifosi del Newcastle soprannominati ‘The Magpies’, ovvero le gazze, proprio perché quell’uccello rappresenta il simbolo della città, o il Fulham noto come ‘The Cottagers’, dal nome dello storico stadio che presenta all’interno una tribunetta d’onore chiamata proprio Cottage). La bellezza di poter racchiudere con una semplice parola tutta la storia e la tradizione di un club sembra però non riguardare soltanto il campionato inglese, maestro in questo, ma tante altre competizioni che ospitano club e realtà coloratissime. E sarà proprio il campionato spagnolo la nostra prossima tappa.

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