Luciano Spalletti ha rivelato un aspetto particolare accaduto prima della sfida tra Italia e Svizzera, era già tutto chiaro: hanno rifiutato
Tutti a casa, tutti colpevoli, ma tutti che restano al proprio posto. L’Italia fuori dagli Europei per mano della Svizzera non produce il terremoto che ci si aspettava: Gravina resta presidente, Spalletti in panchina, saranno loro a guidare la Nazionale nella lunga traversata che dovrà portare ai Mondiali 2026, questa volta senza possibilità di incamerare il terzo fallimento consecutivo.
Il day after della disfatta di Berlino è tutto nella conferenza stampa in cui il presidente della Figc e il commissario tecnico analizzano i motivi del fallimento, magari si prendono anche alcune colpe, ma non mollano la presa. Si ripartirà da loro, anche se il ct ha annunciato parecchie novità dal punto di vista dei calciatori, lasciando trapelare anche un certo malcontento per il comportamento di quelli che lui riteneva leader e che in realtà non sono stati in grado di guidare la squadra.
Un aspetto evidente in campo in tutte le quattro partite, ma soprattutto in quella contro la Svizzera: nessun azzurro ha avuto un sussulto durante i novanta minuti, nessuno è sembrava gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma tutti sono apparsi in balia degli elvetici e della supremazia della Nazionale di Yakin.
Italia, il retroscena di Spalletti: “Hanno rifiutato”
A confermare quanto visto sul terreno di gioco, c’è anche un retroscena raccontato sempre oggi nella conferenza stampa da Luciano Spalletti. Un qualcosa che racconta meglio di tutte le parole possibili quanto gli azzurri non fossero totalmente connessi con l’importanza dell’appuntamento e quanto non ci fossero giocatori pronti a dare battaglia per la maglia.
Il commissario tecnico ha rivelato, infatti, quanto è successo al termine della riunione tecnica che c’è stata la mattina della partita contro la Svizzera: “Abbiamo chiesto chi si sentiva di battere i rigori, perché durante la partita c’è responsabilità, non come in allenamento. Chi se la sentiva ha tirato su la mano, diversi hanno tenuto il braccio abbassato”. Un comportamento che segnerà anche il futuro in azzurro di chi, in pratica, ha rifiutato di prendersi l’eventuale responsabilità di battere i rigori: “Queste cose serviranno per gestire e capire” ha avvisato Spalletti.
La prima risposta alla delusione europea ci sarà a settembre quando l’Italia inizierà il cammino in Nations League: per allora sono previste tante facce nuove e si spera altrettante braccia alzate pronte a caricarsi la Nazionale sulle spalle se ce ne fosse bisogno.