La Serie A può cambiare pelle a partire dalla prossima stagione: è stata annunciata la riforma che può cambiare le carte in tavola.
Il campionato italiano ha perso molto appeal rispetto al passato e ora deve ritrovare subito la freschezza di un tempo per riportare anche sponsor, soldi e calciatori famosi ad accettare i club italiani. Negli ultimi anni si è sentito parlare spesso di riforme e di cambiamenti determinanti per il mondo del calcio, ma poi non ci sono mai state vere e proprie nuove regole per dare una svolta al calcio italiano.
La Serie A e le serie minori hanno bisogno di cambiamenti importanti per tornare a splendere come un tempo e a stare al passo con la modernità. Tanti campionati sono più appetibili per calciatori, sponsor e tifosi ma ora l’Italia vuole mettere una pezza alle difficoltà.
Serie A: è pronta la riforma? Ecco cosa cambia
Negli ultimi giorni ci sono stati incontri importanti tra Milano e Roma tra la FIGC, la Lega Calcio e tutte le squadre di Serie A, per cercare di tracciare un futuro diverso e migliore rispetto al presente. Ci sono tante possibili modifiche sul tavolo degli organizzatori dei campionati e alcune di queste potrebbero cambiare radicalmente il mondo del calcio.
Gabriele Gravina, è intervenuto al’assemblea di Lega serie A, mettendo sul tavolo le sue idee per il calcio del futuro, cercando di apportare dei cambiamenti che fossero importanti ma non traumatici per tutte le squadre.
E c’è stato anche uno “scontro” ideologico tra Gravina e il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, che avrebbe chiesto l’eliminazione del diritto di veto concesso alle singole componenti del calcio italiano in assenza di un accordo complessivo. “È un diritto della Serie A decidere il numero delle squadre partecipanti al campionato“, ha affermato Lorenzo Casini, che però si è trovato Gravina contrario.
Per dare ulteriore importanza alla Serie A, però, il capo della FIGC ha fatto delle proposte che potrebbero aumentare il peso della Serie A nell’assemblea federale, attualmente pari al 12%.
Secondo quanto riferisce Il Messaggero, uno dei temi all’ordine del giorno sarebbe legato allo snellimento delle squadre di Serie C con l’avvio di una specie di fusione tra la Lega Serie B e la Lega Pro. Così agendo si arriverebbe anche alla diminuzione delle retrocessioni dalla Serie A alla Serie B: non più tre squadre retrocesse di diritto, ma solo due, con lo spareggio tra la terzultima classificata di Serie A e la terza classificata di Serie B.