L’auto elettrica continua ad essere argomento di dibattito all’interno dell’Unione Europea. Ecco che decisione potrebbe essere presa.
La questione della mobilità elettrica continua a tenere banco all’interno dell’Unione Europea. Bruxelles non fa mistero di voler puntare decisamente su di un nuovo tipo di mobilità che superi il motore a scoppio. In molti sono però molto critici su quanto i vertici europei hanno in mente. Le motivazioni, al di là di alcune critiche anche riguardo l’impatto ambientale non così conveniente, vertono però principalmente su come potrebbe reagire l’industria automobilistica europea a questo indirizzo politico.
Da un lato infatti molti critici ritengono l’elettrico una mobilità ancora troppo elitaria, che rischierebbe di tagliare fuori moltissime persone, dall’altro sono preoccupati dall’impatto che il passaggio potrebbe avere sull’attuale industria automobilistica, uno dei principali comparti industriali europei. In particolare a spaventare gli analisti sono le prospettive di un massiccio ingresso di autovetture cinesi sul mercato europeo che potrebbe avere conseguenze non certo piacevoli per l’attuale settore dell’industria automobilistica del vecchio continente.
In Europa si sospetta un aiuto da parte di Pechino alle proprie aziende tramite sussidi economici. Questo porterebbe le autovetture elettriche cinesi ad arrivare in Europa a prezzi molti competitivi, risultato quindi più appetibili per il consumatore medio e mettendo a serio rischio la tenuta della riconversione dell’industria automobilistica europea dal motore a scoppio al motore elettrico.
Auto elettrica, la Francia prova a mettere dazi alle auto cinesi: troppo tardi?
A farsi capofila del malessere circa il possibile aiuto del governo cinese alle sue aziende e quindi al crollo dei prezzi delle autovetture elettriche importate dalla Cina, è la Francia. Il paese transalpino, per bocca del commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton, sarebbe pronta, come riporta Auto.it, a fare pressioni per avviare un’indagine di dumping nei confronti della Cina. La Francia è risaputo che ha molto interesse a preservare la sua industria automobilistica. Grandi aziende come Renault e Stellantis potrebbero soffrire un vistoso calo di entrare, e di conseguenza essere costrette a ridurre il loro personale, qualora in Europa arrivassero auto a prezzo bassissimo.
Non è la prima volta che la Francia cerca di porre rimedio alla situazione che si sta creando in Europa riguardo le auto elettriche. Il governo francese infatti ha già varato un pacchetto di incentivi per auto elettriche a condizione che rispettino basse emissioni di carbonio. Un modo indiretto per favorire il mercato interno, capace di produrre auto di qualità maggiore, rispetto alle importazioni dall’estero.