Ultimo aggiornamento 1 Marzo 2023 16:43 di Pasquale Paolo Cirillo
In Italia, si sa, gli arbitri sono sempre al centro dell’attenzione per ogni decisone presa nel corso di una partita.
Sono certamente i più discussi e anche loro, con le loro decisioni, contribuiscono al risultato finale del match.
Molto spesso, però, gli arbitri non possono rilasciare dichiarazioni ai diversi organi di stampa, ma non è questo il caso.
Fabio Maresca, arbitro della sezione di Napoli, che vanta 109 presenze in Serie A e ha diretto anche l’ultima Supercoppa Italiana di Riyad, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Il Mattino.
Maresca: “Proposta rivoluzionaria per il fuorigioco”
Maresca ha parlato anche dell’evoluzione che le regole del calcio possono avere e in particolare si è soffermato sul fuorigioco.
Di seguito quanto evidenziato:
Il fuorigioco è nato come principio di slealtà: ma che slealtà è avere una spalla o mezzo piede in fuorigioco?
«Non è cambiato nulla nell’interpretazione della regola. Ciò che è cambiato grazie al SAO è la visione della virtualizzazione che viene mostrata allo spettatore che dimostra quanto millimetrico possa essere un fuorigioco sanzionato. Ma chi scrive le regole è sempre un passo avanti, pensa allo spettacolo».E quindi?
«Si sta sperimentando l’ipotesi opposta ovvero che un giocatore possa essere considerato in gioco se una sola parte del corpo è in linea con il penultimo difensore. Questo cambierebbe radicalmente tutto, lo stile del gioco, il modo di attaccare e di difendere. Nei tornei Under 18 si sta già sperimentando».
Insomma, con un piede l’attaccante sarebbe in gioco? Sembra una svolta epocale.
«Secondo me si va in questa direzione. Proprio perché l’obiettivo è rendere le partite più spettacolari, con un numero maggiore di reti».