Ultimo aggiornamento 19 Febbraio 2023 12:38 di Beniamino Pasquariello
Con l’avvento di Roberto Mancini nel lontano 2018, tantissime cose sono cambiate, con l’ex mister di Inter e Manchester City, tra le altre, che ha, forse per la prima volta, avuto il coraggio di convocare giovani all’apparenza sconosciuti ma che, poi, si sono rivelati davvero predestinati.
Il primo caso che balza nella mente di tutti è sicuramente quello di un giovanissimo Nicolò Zaniolo, appena arrivato alla Roma nello scambio con Nainggolan insieme all’Inter. non aveva ancora debuttato tra i professionisti che Mancini ha deciso di chiamarlo in vista delle gare di qualificazioni per l’Europeo nel mese di Settembre 2018, con lo sgomento e l’incredulità di molti, che poi si sono ampiamente ricreduti. L’ultimo caso, invece, è quello del baby fenomeno Simone Pafundi, 2006 cresciuto nelle fila dell’Udinese, convocato nell’ultimo raduno della Nazionale.
Ma la scelta di Mancini non è stata per nulla casuale. Infatti come racconta La Gazzetta dello Sport, gli osservatori inseriscono le loro relazioni nel database. La valutazione è organizzata con i colori. Ad esempio, se un giocatore è “azzurro”, significa che è pronto per la sua nazionale, mettiamo l’u-15, ma potrebbe scendere di categoria se riferito all’eventuale impiego in u-16. I colori sono quattro: azzurro, celeste, giallo e rosso.
Al sistema a colori se ne ricollega uno di voti ispirato all’Olanda. Il sistema italiano si chiama “Tipss”. Ogni categoria prevede voti da 1 a 10. C’è una corrispondenza tra colore e voto: se un giocatore è valutato “azzurro”, si può essere sicuri che il suo voto sarà almeno 33. Allo scout nazionale si associa quello internazionale: italiani all’estero o scoperta e analisi di chi possiede il doppio passaporto. Il sistema è nato a novembre e prevede un osservatore in Spagna, Germania, Inghilterra, Polonia, Svizzera, e ora Argentina e Brasile