Il gioiellino spagnolo si lascia andare per la prima volta sui rumors della scorsa estate: dietro il rifiuto al Barcellona c’è un motivo
A soli 22 anni, Nico Williams è già una delle ali più elettrizzanti del panorama calcistico europeo. Tecnica sopraffina, velocità devastante e dribbling ubriacante sono i tratti distintivi del talento dell’Athletic Bilbao, che ha già lasciato un segno indelebile con la maglia della Spagna, vincendo gli Europei la scorsa estate.
Dietro il suo stile di gioco si nascondono influenze particolari, tra miti intramontabili e idoli meno scontati.
Tra Neymar, CR7 e… Zaha
Quando si parla di esterni d’attacco, i modelli a cui ispirarsi sono spesso gli stessi: Neymar, Cristiano Ronaldo, Messi. E infatti, tra le fonti d’ispirazione di Nico Williams, i primi due nomi non sorprendono affatto. “Mi sono sempre piaciuti questo tipo di attaccanti”, ha dichiarato a France Football.

La vera sorpresa, però, è un altro giocatore che lo spagnolo ha ammesso di aver ammirato e persino imitato: Wilfried Zaha. “Zaha, che non ho ancora nominato, lo amavo quando era al Crystal Palace”, ha confessato Williams.
“Era un giocatore che adoravo guardare. Mi sono fatto i capelli così per assomigliare a lui. Ho cercato di copiare i loro (Neymar, Ronaldo, Zaha) dribbling, di copiarli il più possibile e muovermi come loro, giusto per fare il 5% di quello che riuscivano a fare”. Un tributo insolito ma sincero, che dimostra quanto il calcio possa essere ispirazione e influenza, anche in modi meno scontati.
L’estate del corteggiamento blaugrana e il rifiuto inaspettato
Dopo l’esplosione definitiva con l’Athletic, Williams ha attirato l’attenzione dei grandi club, e tra questi c’era anche il Barcellona. I blaugrana hanno provato con insistenza a strapparlo al Bilbao nella scorsa finestra di mercato estiva, ma senza successo. Alla fine, la decisione di restare è stata presa di cuore.

“L’Athletic è la mia famiglia. Il legame che abbiamo all’interno del club è incredibile. Non credo che troverei questa atmosfera da nessun’altra parte”, ha raccontato Williams. “In quel momento, ho preso la decisione che mi sembrava giusta, e sono molto felice di averla presa”.
Un legame profondo, che va oltre il semplice calcio. Per Williams, l’Athletic non è solo una squadra, ma una seconda casa, un ambiente che lo ha cresciuto e in cui si sente realizzato. E mentre i top club continuano a osservarlo da vicino, lui resta fedele ai colori biancorossi, con la stessa determinazione con cui salta l’uomo in campo.