Ultimo aggiornamento 2 Dicembre 2024 15:51 di Giancarlo Spinazzola
Tragedia in Guinea durante una partita di calcio: ben 56 morti per un calcio di rigore, il dato è allucinante
Si può morire per una partita di calcio? Una domanda retorica, con la risposta che nemmeno andrebbe scritta. Ovviamente non è ammissibile che ciò accada, sia se trattasi di atleti che ancor più per quanto riguarda i tifosi. Eppure, nonostante siamo nel 2024 ed il calcio dovrebbe essere visto unicamente come uno sport, episodi di cronaca nera continuano ad invadere siti, giornali e tv quasi ad ogni partita che viene disputata.
Gli scontri tra tifoserie rivali sono all’ordine del gioco, agenti di pubblica sicurezza feriti ormai nemmeno se ne contano più, con le strade antistanti lo stadio che diventano veri e propri campi di battaglia dove tutto diventa lecito. Ed anche all’interno degli impianti spesso le tifoserie rivali entrano in contatto solamente per darsele di santa ragione.
In Guinea guerriglia dopo un rigore: 56 morti
E non accadono solo in Italia oppure in Europa questi eventi, ma purtroppo in ogni angolo del mondo. Dalla Guinea l’ultima notizia di quelle che non vorremmo mai scrivere. A Nzérékoré, la seconda città del paese africano, si è svolta ieri la finale tra i padroni di casa ed il Labé: in palio il trofeo del torneo dedicato al presidente Mamady Doumbouya.
Ebbene, al momento della concessione di un rigore dubbio ai padroni di casa è accaduto l’inverosimile: pietre ed oggetti pericolosi lanciati dal settore ospiti in campo, preludio all’invasione di campo dei tifosi. Il servizio di sicurezza ha lanciato gas lacrimogeno ed in pochi minuti il rettangolo verde si è trasformato in un grande campo di battaglia dove hanno perso la vita ben 56 persone. Un’assurdità.
E trattasi di bilancio provvisorio, come recita un comunicato del governo, con Oury Bah, primo ministro del Paese, che ha naturalmente condannato questi episodi.