Ancora polemiche intorno all’utilizzo del VAR in Serie A, ennesimo errore e critiche per la classe arbitrale.
Si è chiusa da poco la tredicesima giornata di Serie A, che ha visto le prime cinque squadre trionfare e qualche cambiamento in fondo alla classifica. A dare inizio alla danze è stata la sfida del “Bentegodi” sabato alle 15:00, in cui l’Inter ha surclassato il Verona con un sonoro 0-5. Alle 18:00 invece una sfida decisamente più bloccata tra Milan e Juve dalla quale è maturato uno 0-0 con tanto di fischi da parte del pubblico. Infine, a chiudere il sabato, la vittoria per 1-3 dell’Atalanta sul Parma.
La domenica invece è iniziata con il 2-2 nel lunch match tra il nuovo Genoa di Vieira e il Cagliari. Le partite delle 15:00 invece hanno visto il trionfo della Fiorentina sul Como (ora in zona retrocessione) e il pareggio tra Torino e Monza. Il Napoli si è poi imposto sulla Roma per 1-0 e la Lazio ha trovato l’ennesima vittoria casalinga contro il Bologna. La giornata si è poi chiusa oggi con l’1-1 del “Castellani” tra Empoli e Udinese e l’importante vittoria fuori casa del Lecce contro il Venezia (ora ultimo in classifica).
Come scritto dall’ex arbitro GianPaolo Calvarese sul suo blog calvar.it c’è stato l’ennesimo grave errore del VAR in Serie A. In occasione di Empoli-Udinese infatti non è stato assegnato un penalty abbastanza solare in favore dei bianconeri. Lo stesso Calvarese infatti ha criticato il mancato intervento del VAR definendo l’azione difensiva dell’empolese Cacace “una parata“. L’Udinese dunque, dopo l’episodio contro l’Atalanta, protesta nuovamente per un rigore a suo favore non concesso. Di seguito l’intervento completo dell’ex arbitro:
Dal punto di vista tecnico, spiega Calvarese, possono essere due i motivi per il quale il VAR non è intervenuto. Il primo sarebbe un’erronea considerazione di una deviazione (di ginocchio) come un’auto giocata da parte del terzino dell’Empoli. Il secondo riguarda invece il braccio con il quale Cacace ha bloccato il pallone. Da regolamento se l’arto è funzionale a una caduta o a un eventuale intervento non è sanzionabile, ma non è questo il caso: il braccio è verso il terreno per “effettuare una parata” e non per colpirla con il piede.
Emblematico a fine partita il commento sull’episodio da parte di Kosta Runjaic, tecnico dell’Udinese: “Evidentemente in Toscana ci sono regole diverse”. Il VAR e la classe arbitrale continuano dunque a creare scontenti all’interno dell’ambiente con sempre più critiche da parte di allenatori, dirigenti e giocatori.
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