Lautaro Martinez continua ad essere un osservato speciale in casa Inter: dopo un super gol segnato con l’Argentina, Inzaghi non vede l’ora di riabbracciarlo. Occhio però perché il giudizio nei suo confronti è stato netto.
Lautaro Martinez, dopo aver fatto molto bene con l’Argentina in questa sosta per gli impegni delle nazionali, è atteso da Inzaghi e dai compagni di squadra ad Appiano Gentile. Le sensazioni sono buone e portano a pensare che possa tornare ad incidere con decisione sulle sorti dell’Inter.
L’attaccante è stato infatti abbastanza criticato in questo inizio di stagione per il calo che c’è stato a livello di numeri, specialmente dopo la scorsa stagione. C’è però chi lo difende senza minimamente pensarci: le parole di Hernan Crespo a ‘La Gazzetta dello Sport’, non lasciano in questo senso dubbi.
Crespo a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha quindi dichiarato: “Lautaro è uno dei più forti attaccanti del mondo. Non mi dimentico quando qualche anno fa lo voleva il Barcellona e sembrava che l’Inter tentennasse. Io gli consigliai di restare in nerazzurro, perché si sarebbe tolto grandi soddisfazioni e avrebbe avuto la possibilità di crescere ancora. Non mi sono sbagliato: di attaccanti un po’ me ne intendo”.
“Ci sta che – ha continuato – un attaccante, pur bravo come Lautaro, possa attraversare un periodo in cui segna con minore frequenza. Ma ciò non vuole dire che bisogna criticarlo, perché farlo con Lautaro sarebbe una bestemmia. Lui è un vero trascinatore, sia nell’Inter sia in nazionale. Ha acquisito una sicurezza nei propri mezzi che gli consente di guidare i compagni, di fare quei movimenti che sono utili alla squadra per lo sviluppo della manovra. Non bada soltanto al gol, alla soddisfazione personale, pensa anche al collettivo. È un attaccante moderno”.
“Lautaro è una punta completa, sa fare tutto. Un attaccante si giudica per quanti gol fa e Lautaro ne fa parecchi. E poi si deve osservare il suo impatto sulla squadra, e mi sembra che Lautaro stia dimostrando quanto la sua presenza sia importante per l’Inter e per l’Argentina. Con il pallone tra i piedi è bravo di destro, di sinistro, nel dribbling, è abile di testa e conosce il gioco. Possiamo chiedere di più a un centravanti?“, ha concluso l’ex top dell’Inter e connazionale del numero 10 nerazzurro.
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