Lionel Messi ritorna a far parlare di sé e della sua nazionale: scatta la polemica dopo Argentina-Perù.
Fra i giocatori che hanno segnato indelebilmente l’epoca in cui hanno giocato e dato spettacolo, c’è senz’altro Lionel Messi. La “Pulce”, otto volte vincitore del Pallone d’oro, ha sempre fatto parlare di sé per le sue prodezze in campo, soprattutto con la maglia del Barcellona che lo ha cresciuto e consacrato, aprendogli le porte dell’olimpo dei più grandi.
Gli anni con la camiseta blaugrana sono stati indimenticabili e hanno dato adito anche alla splendida rivalità con Cristiano Ronaldo negli anni al Real Madrid. Una parentesi sportiva di cui tutti si ricorderanno per sempre con grande ammirazione e felicità.
Tuttavia, a far ritornare in auge il nome di Leo Messi nelle ultime ore non è una prodezza calcistica, bensì una polemica. Nata a margine dello scontro fra Argentina e Perù, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Gli avversarsi avrebbero lamentato un trattamento di favore all’attaccante argentino da parte degli arbitri, ma non solo: ecco cosa è successo.
Dopo la sconfitta di misura per 1-0 – con gol di Lautaro Martinez su assist proprio di Lionel Messi – una pioggia di critiche ha iniziato ad abbattersi sul campione albiceleste. A fare il giro del web sono state le parole di Paolo Guerrero, attaccante simbolo della nazionale peruviana, che ha duramente additato anche l’arbitraggio del colombiano Wilmar Roldan.
Come riportato da Tuttomercatoweb.com, l’attaccante peruviano classe 1984 non ha avuto peli sulla lingua nel denunciare quanto accaduto in campo:
Non so quale sia la vostra analisi su questa partita, ma fisicamente credo che fossimo allo stesso livello. È un po’ difficile quando l’arbitro ti condiziona: loro ci colpivano ma non è stato sanzionato nemmeno un fallo; a noi bastava toccare Messi con il dito e fischiava subito. E nessuno dice niente perché si tratta di Messi.
Un pensiero frutto del nervosismo che la Pulce deve aver vissuto per i 90 minuti di gioco, durante i quale avrebbe anche apostrofato con la parola “bobo” (ovvero “stupido”) il difensore avversario Carlos Zambrano, reo di avergli riservato un trattamento “speciale” in marcatura. L’occhiataccia riservatagli, infatti, è stata condita con quella stessa frase (“que haces, bobo?”) che Messi aveva pronunciato due anni fa in occasione della gara contro l’Olanda nel corso dei Mondiali in Qatar.
This post was last modified on 20 Novembre 2024
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