Lorenzo Insigne rilascia una lunga intervista alla Repubblica e manda un messaggio importante anche al Ct della nazionale.
È tempo di Nations League. È tempo di Italia Belgio. Stasera infatti gli azzurri affronteranno i diavoli rossi in un match decisivo per questa edizione della competizione. Alla squadra di Spalletti basta un punto per assicurarsi il passaggio del turno ma, complici le brutte figure del recente passato, nessuno ha voglia di speculare sul risultato e c’è la volontà di regalare una grande prestazione a tutti gli italiani.
D’altronde la nazionale, in queste prime uscite post deludente europeo, si è fatta decisamente apprezzare. C’è un’organizzazione di gioco palese, i ritmi sono abbastanza alti e la cattiveria agonistica messa in campo dai calciatori è evidente.
Dunque Italia Belgio, partita che rimanda a dei ricordi impressi più che mai nella mente degli italiani, anche perché di tempo non ne è passato poi così tanto. Era Euro 2020, era luglio 2021, e gli azzurri sconfissero i diavoli rossi per due a uno in match giocato in maniera davvero fantastica e che ci regalò la semifinale con la Spagna.
Decisivo per quella vittoria, tra i vari protagonisti, sicuramente l’ex Napoli Lorenzo Insigne, che realizzò il gol del momentaneo due a zero con un tiro a giro dei suoi ma che, oggigiorno, non fa più parte della nazionale.
In occasione di un match che ricorda uno dei gol più belli ed importanti della sua carriera, intervistato dalla Repubblica, Lorenzo Insigne si è espresso così: “Non mi sento un ex, non ancora. Alla nazionale non si dice mai addio, nemmeno a quarant’anni e io ne ho ancora 33 – ha detto l’ex campione d’Europa – In Canada sto benissimo e sono contento dell’esperienza, ma ho un grande rammarico: in Italia chi va a giocare lontano è escluso in automatico dalla nazionale e non capisco perché. I sudamericani fanno ogni volta 13 ore di volo, perché noi non possiamo?”
A domanda diretta, invece, sulla questione giovani di talento che sembrano scarseggiare nel nostro Paese, Lorenzo si è espresso come segue: “Sento parlare di crisi e magari c’è del vero, ma i campioni in Italia sono sempre nati e bisogna aiutarli ad emergere come accade all’estero – ha commentato saggiamente il giocatore – I club devono investire nella crescita dei giovani e dargli spazio. In nazionale, con l’arrivo di Spalletti, sta già succedendo”.
This post was last modified on 14 Novembre 2024
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