La statistica certifica l’enorme difficoltà a cui deve far fronte il Commissario Tecnico, ennesimo problema per l’Italia.
Il campionato italiano ha chiuso i battenti nella serata di ieri, in seguito al posticipo tra Juventus e Roma. Le due big della competizione non sono andate oltre allo 0-0, deludendo le aspettative del pubblico. Adesso è tempo di Nazionale, con l’Italia di Luciano Spalletti impegnata in due match di Nations League. Il primo, in programma il 6 settembre, verrà disputato al Parco dei Principi contro l’irreprensibile Francia. Alla super sfida di Parigi farà poi seguito lo scontro con l’Israele, il 9 settembre alla Bozsik Arena di Budapest.
Il Commissario Tecnico è ora chiamato a preparare nel migliore dei modi la selezione, i prossimi allenamenti saranno fondamentali. Gli azzurri dovranno riscattare immediatamente la brutta figura degli Europei, quando la Svizzera di Yakin ha facilmente eliminato il sodalizio italiano per due reti a zero. L’impresa non sarà affatto semplice: l’Italia non vive il suo miglior periodo e, inoltre, dall’altra parte del campo ci sarà un cliente scomodissimo come la Francia. A mettere ulteriormente nei guai l’ex allenatore del Napoli è un dato eclatante, che certifica un problema importante all’interno del sistema: urge correre prontamente ai ripari.
Il campionato italiano – non è una notizia – ha grandi difficoltà nel far crescere i giovani calciatori. Ad alimentare la tesi è un allarmante dato riguardante gli U21: nessuno di essi è infatti riuscito, dall’inizio del 2024, a entrare nel tabellino dei marcatori per almeno 5 volte. Il più giovane calciatore in questione è Daniel Maldini, prossimo a compiere 23 anni. Un dato terrificante che mette in guai seri Luciano Spalletti, costretto a puntare su un ristretto numero di calciatori a differenza delle altre Nazionali.
Negli altri top 5 campionati lo scenario è completamente diverso. La Liga vanta diversi fuoriclasse del calibro di Bellingham, Arda Guler, Fermin Lopez e l’immancabile Yamal, oltre a Swedberg, tutti ad almeno quota 5 gol. Situazione analoga per la Premier League che si gode Hojlund (21 anni, 9 gol dal 2024) e Duran, classe 2003. In netta superiorità anche il campionato francese con il 21 enne Elie Wahi (8 reti) e quello tedesco con Sesko, Beier e Musiala (tutti 21 enni con rispettivamente 11, 10 e 8 gol).
Un dato allarmante che costringe tutte le società italiane a entrare in gioco, tentando di cambiare il preoccupante trend. L’Italia si vede decisamente arretrata e a farne le spese, al momento, è Luciano Spalletti.
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