Si torna a parlare di Luciano Spalletti e del futuro del commissario tecnico della Nazionale: dimissioni immediate, cosa sta succedendo
La figuraccia europea è lì e deve restare nelle memoria di tutti come un avvertimento di ciò che non si deve mai più fare. Il calcio italiano ha la necessità di risorgere dalle ceneri di Euro2024, una competizione che ha fatto suonare forte il campanello d’allarme. Una Nazionale così brutta non si era mai vista, forse neanche nei tristi giorni delle mancate qualificazioni ai Mondiali.
Ecco, i Mondiali: manchiamo dal 2014, dieci anni ormai, e l’Italia non può fallire l’appuntamento con la qualificazione. Il girone partirà a marzo e Spalletti sa che non ha altra strada che riportare gli azzurri dove mancano da troppo tempo. Il ct è finito ovviamente nell’occhio del ciclone, responsabile di una squadra che oltre a non avere gioco, è sembrata non avere neanche voglia.
Il tecnico di Certaldo si è preso parte delle responsabilità del fallimento tedesco, ma ha anche accusato la squadra e annunciato un repulisti che potrebbe significare l’addio di diverse senatori con il lancio al contempo di giovani calciatori. C’è però chi crede che Spalletti non sia l’uomo giusto per continuare a guidare l’Italia e rivela: “Dimissioni immediate”.
Dimissioni Spalletti: Maifredi ha le idee chiare sulla Nazionale
L’ex allenatore di Bologna e Juventus Gigi Maifredi ha parlato anche di Nazionale in un’intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, con un giudizio impietoso su quanto visto agli Europei.
L’ex allenatore sull’Italia dice: “Sa quando dice stendiamo un velo pietoso? Ecco”. Quindi va all’attacco dei calciatori: “Sembrava ci fossero giocatori incapaci di ragionare con la propria testa”. Ma non risparmia il ct e dice che fosse stato in lui sarebbe andato via subito: “Fossi stato in Spalletti, superbo a Napoli, sia chiaro, mi sarei dimesso la sera stessa”.
Così non è stato con Spalletti che ha scelto di restare alla guida dell’Italia e la Figc che ha deciso di proseguire con lui e di non esonerarlo. Ora a settembre inizia la nuova Nations League, appuntamento importante anche in ottica mondiale, e gli azzurri dovranno affrontare avversari temibili come Francia e Belgio, oltre a Israele. Per il ct sarà il momento della verità, la chiamata senza appello: fallire significherebbe finire anzitempo il suo ciclo in Nazionale e lasciare a qualcun altro l’onere di riportare l’Italia al Mondiale. Di alternative non ne mancano, da Allegri a Sarri e Ranieri, per Spalletti è davvero l’ultima chiamata.