Ultimo aggiornamento 12 Aprile 2024 21:29 di Clemente Grimaldi
Lazio-Salernitana ha aperto la 32° giornata di Serie A: all’Olimpico il clima non è dei migliori, cos’è successo nel pre partita.
La 32° giornata di Serie A si apre con il match dell’Olimpico tra Lazio e Salernitana: la squadra di Tudor è reduce dalla sconfitta nel derby contro la Roma e si trova attualmente in settima posizione, in zona Conference League. La squadra di Colantuono, invece, si trova in ultima posizione della classifica di Serie A, e sembra ormai sicura la retrocessione nel Campionato di Serie B. I biancocelesti, oltre alla sconfitta in Campionato, qualche giorno prima hanno subito la sconfitta anche in Coppa Italia, contro la Juventus. Non un buon momento quello della squadra biancoceleste, reduce dalle dimissioni dell’ex tecnico Sarri.
Lazio-Salernitana, fischi per Felipe Anderson: il motivo
La Lazio parte bene contro la Salernitana e trova il vantaggio al settimo minuto con Felipe Anderson: l’attaccante della Lazio insacca il pallone, trafiggendo Costil. I tifosi biancocelesti dovrebbe essere felici del gol, ma lo stadio in pochi secondi reagisce in tutt’altro modo.
La squadra di Tudor, all’entrata in campo prima del riscaldamento, è stata fischiata dai tifosi presenti all’Olimpico, in quanto non hanno gradito la sconfitta nel derby; probabilmente i fischi sono frutto anche di una stagione sottotono. Nel settore più affollato di tifosi biancocelesti è apparso anche uno striscione con la scritta: “Non siete degni di indossare la nostra maglia”, con anche i numeri di maglia dei calciatori.
I tifosi non hanno reagito bene nemmeno al gol di Felipe Anderson: lo speaker chiamava a gran voce il popolo biancoceleste, che però ha faticato a rispondere. Pochi i botta e risposta quindi tra lo speaker e i tifosi, che hanno iniziato a fischiare anche il giocatore: il brasiliano, infatti, è distante dal rinnovo con la società e sembra prossimo alla partenza. I 35 mila tifosi presenti allo stadio dunque chiedono un cambio di rotta alla squadra, che ha ancora le carte in regola per conquistare un posto in una competizione europea.