Il top mondiale ha parlato dei molti infortuni alla testa subiti e della loro pericolosità: lanciato l’allarme.
Finalmente si è parlato degli infortuni alla testa e dei molti rischi portati a chi ne subisce. Da tempo il mondo del calcio prova a prevenire questi infortuni: se, infatti, dovessero esserci contrasti che coinvolgono la testa dei giocatori o pallonate particolarmente violente, l’arbitro è tenuto a fermare immediatamente il gioco.
In un’intervista rilasciata a “L’Équipe“, Raphael Varane, difensore centrale del Manchester United, ha parlato di questi infortuni, di cui lui ha sofferto, e del problema in un modo più generale. Il francese, infatti, ha svelato di essersi infortunato diverse volte alla testa, compromettendo molte volte la sua prestazione in alcune partite.
L’ex Real Madrid ha poi parlato delle partite in cui, per colpa di trauma cranici subiti pochi giorni prima, la prestazione ne ha risentito. Il francese infatti ha spiegato che su tre delle sue peggiori prestazioni di tutta la sua carriera, in almeno due aveva subito una commozione cerebrale almeno qualche giorno prima.
“Tante volte noi giocatori non ci accorgiamo e non pensiamo nemmeno a fare un test. Riconoscere una commozione cerebrale e curarla è molto difficile. É un problema di salute e può anche essere vitale“.
Varane ha parlato di un infortunio alla testa subito agli ottavi di finale del Mondiale 2014 contro la Nigeria. Pochi giorni dopo sarebbe sceso in campo per i quarti di finale: “Ho terminato la partita con la Nigeria col pilota automatico. Se qualcuno mi avesse parlato non sarei stato in grado di rispondere. A volte mi chiedo: se avessi saputo che era una commozione cerebrale, l’avrei detto anche se significava non giocare i quarti contro la Germania?“.
Il difensore ha poi spiegato la partita contro il Manchester City in Champions League ai tempi del Real, dopo una violenta pallonata contro il Getafe. “Mi sentivo senza energie quando preparavo la partita contro il City, ma non sapevo c’entrasse qualcosa con il colpo. Abbiamo poi avuto qualche giorno di riposo ma mi sentivo stanco. Quando abbiamo ripreso ad allenarci non mi ero ancora ripreso. L’ho sentito fin dal riscaldamento“.
Varane ha poi chiuso l’intervista parlando della sua paura, che forse ha cambiato il suo modo di giocare: “Quando sai che le ripetute commozioni cerebrali possono avere un effetto fatale, dici a te stesso che le cose possono andare molto storte. Oggi, a 30 anni con 3 figli, la penso diversamente da prima“.
This post was last modified on 2 Aprile 2024
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