Dopo la decisione del Giudice Sportivo di assolvere Francesco Acerbi per il presunto insulto razzista all’azzurro Juan Jesus, il Napoli non ci sta e risponde attaccando la Lega Serie A.
La triste vicenda che ho colorato l’ultima giornata di campionato non ha smesso di far discutere. A riaprire il dibattito è stata la sentenza emanata poche ore fa dal Giudice Sportivo di Serie A, che ha deciso di non applicare sanzioni al difensore nerazzurro Francesco Acerbi dopo l’accusa di insulti razzisti al napoletano Juan Jesus.
Il motivo dell’assoluzione? L’assenza di prove sufficienti a decretare la squalifica per il giocatore dell’Inter. Il difensore del Napoli, tecnicamente, non potrà appellare la sentenza. Dunque la vicenda, dal punto di vista della giustizia sportiva, può dirsi conclusa.
Nonostante ciò, non si è fatta attendere troppo la reazione del difensore partenopeo né del club di proprietà di Aurelio De Laurentiis. La risposta non risparmia colpi.
Se Juan Jesus ha risposto, silenziosamente, inserendo come immagine del proprio profilo Instagram un pungo chiuso in alto (simbolo del movimento contro il razzismo del Black Power), il Napoli non ha fatto sconti a nessuno.
Ecco le durissime parole del club partenopeo:
Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti.
Che recita ancora così:
Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione.
Solo pochi giorni fa, ovvero il 21 marzo, si celebrava la Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Lotta che la Lega Serie A ha sempre abbracciato grazie alla campagna Keep Racism Out. Eppure il problema del razzismo non è stato ancora minimamente risolto. Serve un impegno comune e sincero, oggi ancora più di prima. E il Napoli lo ha sottolineato senza paura.
Si attende adesso il comunicato ufficiale dell’Inter.
This post was last modified on 26 Marzo 2024
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