Ultimo aggiornamento 22 Marzo 2024 22:56 di Clemente Grimaldi
Tiago Pinto è tornato a parlare della separazione con la Roma. L’ex dirigente ha lodato Dybala, oltre ad un retroscena su Mourinho.
Meno di due mesi fa l’ecosistema romanista viveva uno dei più grandi scossoni della storia recente. I Friedkin in poco tempo hanno deciso di separarsi prima da Tiago Pinto e poi da Mourinho. Una bufera che, grazie al contributo di Daniele De Rossi, è stata superata in fretta da Pellegrini e compagni. È altrettanto innegabile che i due portoghesi abbiano lasciato il segno nella sponda giallorossa del Tevere.
Dopo aver salutato l’organigramma romanista, Tiago Pinto è tornato a parlare della Roma. Intervistato da Sky,l’ex general manager ha espresso il suo parere sul rendimento attuale:
“Sono contento dei risultati, per l’ambiente e per i giocatori. La squadra sta giocando bene, sta facendo buoni risultati. Per fare buoni risultati devo avere affinità totale, motivazione, carica. Non faccio questo lavoro senza queste emozioni e queste passioni. Tre anni a Roma di portano ad altri livelli di stanchezza., La Roma merita un dirigente come il Tiago Pinto dei primi anni. Non ho rimpianti, ma sono felice di vedere andare bene la squadra”.
Pinto ha salutato la capitale pochi giorni dopo lo Special One, ma il suo addio era previsto da settimane. Tuttavia De Rossi ha da subito manifestato il legame con il dirigente, come spiegato dal diretto interessato:
“Noi abbiamo sempre avuto un buon rapporto, anche prima del suo arrivo. Lui ha capito che sono una persona leale, che lavora tanto e che aiuta gli allenatore. Gli ho spiegato la situazione, poteva contare su di me fino alla fine ma la mia decisione non sarebbe cambiata“.
Roma, Tiago Pinto torna sulla separazione: le parole
A seguire il retroscena sull’esonero di Mourinho:
“Quello è stato un giorno molto difficile per tutti. Io sono ancora giovane, non so se i Direttori sportivi più anziani gestiscono in modo diverso. Io nel momento in cui si deve licenziare un allenatore sono morto. Quando un allenatore va via significa che non hai fatto bene alcune cose. Tutti quello che è successo in quei giorni me conta poco. Le emozioni sono troppo alte, è stato un lavoro di due anni e mezzo”.
I due hanno spesso avuto un raffronto conflittuale, ma in più occasioni fu proprio Pinto a salvare l’ex tecnico dopo il 4-1 inflitto dal Genoa nel settembre scorso. In merito l’ex esponente societario ha parlato come segue:
“Mourinho sa benissimo che nel corso di quei due anni e mezzo sono stato un soldato. È normale che, soprattutto durante il calciomercato, nel rapporto fra allenatore e direttore sportivo ci sia un po’ di casino, ma lui sa perfettamente che fino alla fine sono stato leale a lui, alla società e al progetto. Possiamo anche avere idee diverse, ma si può lavorare insieme. Ci sono cose che succedono durante la stagione, quando le cose non vanno bene vanno fatte delle valutazioni, tutte le decisioni prese sono state collettive, abbiamo anche vinto 3-4 partite di fila dopo quella partita”.
Nel corso della sua esperienza romana, Tiago Pinto si è diviso tra acquisti top e flop. Nella prima categoria rientra senza alcun dubbio Paulo Dybala, preso a parametro zero nell’estate 2022. Il giovane dirigente ha speso parole al miele per la Joya, su cui però grava la clausola da 13 milioni per l’estero:
“Se lo cedono, non posso tornare a Roma (ride, ndr). Paulo è un bambino d’oro, è un grande giocatore e una grande persona, lo ammiravo come giocatore e come persona e ora lo ammiro di più. È un professionista spettacolare ed è felice a Roma. Penso che la città e i tifosi lo abbiano reso felice”.
Al termine dell’intervista, Pinto ha mandato un messaggio d’amore alla famiglia giallorossa:
“Dai tifosi vorrei essere ricordato come un direttore che ci ha sempre messo la faccia, ma è importante il rapporto con le persone con cui ho lavorato. Ho trovato una famiglia, persone che lavorano tanto come fisioterapisti, la parte femminile, l’ufficio stampa, tutti lavorano con passione per il club e vorrei essere ricordato come una persona giusta”.