Ultimo aggiornamento 21 Marzo 2024 23:56 di Giulia Bianchi
L’ex centrocampista di Palermo e Roma ha rivelato a sorpresa come si sentiva dopo aver giocato una partita: un lungo calvario per lui.
Il Campionato di Serie A è ai box così come tutti gli altri maggior campionati europei, a causa degli impegni delle Nazionali: la maggior parte delle partite in programma sono amichevoli, come quelle che disputa l’Italia, ma alcuni club si giocano gli ultimi posti per i prossimi Europei, in programma da giugno in Germania. Oltre alle numerose partite con i rispettivi club, molti calciatori sono sottoposti ad ulteriori sforzi fisici con le rispettive Nazionali, correndo il rischio infortuni. Negli ultimi anni, infatti, il numero di infortuni è aumentato tra i calciatori, che corrono il rischio di rimanere fuori dal campo anche per molto tempo.
Il rischio infortunio per un calciatore è sempre dietro l’angolo, ma c’è chi purtroppo ha a che fare con una condizione fisica vacillante e si deve sottoporre a cure extra per provare a recuperare in tempi record: è il caso di Javier Pastore, centrocampista argentino che ha giocato in Serie A al Palermo e alla Roma, ma anche nel Paris Saint Germain.
Pastore racconta i suoi problemi fisici: “Era una sofferenza quotidiana”
L’ex centrocampista di Serie A, attualmente svincolato, è tornato a parlare dei suoi problemi fisici che lo hanno accompagnato per buona parte della sua carriera calcistica, soprattutto negli anni al PSG e nel club giallorosso.
In un’intervista a La Nacion, Pastore ha rivelato a sorprese come ad un certo punto si è dovuto sottoporre a cure extra per cercare di tenere a bada i suoi problemi fisici, soprattutto quelli all’anca. Queste le sue parole:
Non ne potevo più. Mi svegliavo con il dolore e i primi passi erano già un calvario. Continuando a giocare a calcio ho allungato i tempi, ho provato terapie innovative e alla fine ho fatto da cavia per la sperimentazione di tante nuove cure, che però non mi hanno mai migliorato. Giocavo una partita e poi restavo a letto per due giorni a causa del dolore. Feci un’artroscopia all’anca nel 2020, migliorai molto, ma dopo il dolore tornò e aumentò finché giocare a calcio non fu più un piacere, ma divenne una punizione.
Oggi Pastore si ritrova con un’anca sinistra completamente nuova, ma senza una squadra in cui poter giocare. Il lungo calvario che ha vissuto durante la sua carriera calcistica probabilmente lo ha bloccato non poco nella sua crescita, seppur Pastore è sempre stato un ottimo centrocampista, bravo negli inserimenti.