Ultimo aggiornamento 19 Marzo 2024 17:02 di Tommaso Vottero
Doccia fredda per il club di Serie A: due responsabili della dirigenza sono stati interrogati da una commissione antimafia.
L’Inter dopo i due risultati non positivi portati a casa prima in Champions League e poi in campionato adesso deve fare i conti con alcune questioni che riguardano anche il fori campo. Un episodio che ha attirato l’attenzione di molti è accaduto venerdì 15 marzo, che sarà sicuramente una data che in casa Inter non si dimenticherà di certo facilmente. Quattro giorni fa infatti i dirigenti del club sono stati convocati nella commissione consigliare antimafia del comune di Milano. Questa è la prima volta che succede alla dirigenza di un club di Serie A.
Stando a quanto emerge sulle colonne dell’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano al centro dei problemi ci sarebbero le infiltrazioni mafiose all’interno degli stadi, in questo caso a San Siro e interessano la Curva Nord interista. A rispondere alle domande sono stati direttamente il presidente dell’organismo di vigilanza del club nerazzurro, Adriano Raffaelli e senior security manager, Gianluca Camerucci.
L’antimafia interroga i vertici dell’Inter
Tra gli argomenti sono state fatte anche alcune domande relative alle morti di Daniele Belardinelli e Vittorio Boiocchi, uccisi rispettivamente nel 2018 e nel 2022. Agli atti emergono anche delle interazioni che ci sono state tra il capo ultras della Nord, Marco Ferdico e Antonio Bellocco, appartenente alla famiglia dei Bellocco di Rosarno e accusato per mafia.
Il quotidiano riporta che Ferdico ha patteggiato una pena di due anni e otto mesi per spaccio. A suo carico un solo capo di imputazione, il 10: «Ferdico (…) in concorso con il già giudicato Francesco Lombardo acquistava da ignoti fornitori, riceveva, deteneva, custodiva e vendeva a (…) chili 1,065 di cocaina (…) che trasportava da Carugate a Brugherio, dove veniva sequestrata a carico del solo Lombardo (…). Avendo Ferdico intrattenuto rapporti telefonici con (…) necessari per stabilire modalità e tempi degli incontri avvenuti anche con (…) volti a definire l’accordo su quantità e prezzo e sul luogo della consegna».
Per il capo della Nord, l’Anticrimine sta infatti pensando di proporre l’emissione di un Daspo. Questa decisione nasce dal fatto che l’uomo era presente durante il big match Inter-Juve del 4 febbraio scorso. L’Antimafia si è anche posta alcune domande sui rapporti tra la curva e la stessa società nerazzurra e su tutto quello che accade ogni domenica prima, durante e dopo i match, ovvero: parcheggi, paninari e una onlus. Sono sorti anche dubbi su Mi-Stadio, società di Inter e Milan che ha la concessione comunale su tutta l’area attorno al Meazza.