Beppe Bergomi è finito nell’occhio del ciclone. Il caso del campione del mondo, squalificato per uno spintone, fa discutere.
Ieri sera, a Batumi (Georgia), è andata in scena una gara tra la top 11 della Nazionale georgiana e una selezione delle leggende dell’Inter. Tra i partecipanti della formazione “Amarcord” nerazzurra tanti eroi del Triplete, tra cui Zanetti, Milito, Maicon, Julio Cesar e Materazzi, ma anche altri calciatori che, a loro modo, hanno lasciato il segno nella storia del club.
Non era presente uno dei simboli nerazzurri, vale a dire Beppe Bergomi. Tuttavia l’ex capitano dell’Inter ha trovato comunque il modo di far parlare di sé, sebbene in maniera tutt’altro che positiva. L’opinionista di Sky è stato infatti squalificato per 20 giorni dai campi dilettantistici. In molti si chiederanno: per quale motivo?
Non tutti sanno che il campione del mondo è allenatore di una squadra giovanile lombarda, l’Atletico Internazionale. Come riporta “Repubblica” domenica scorsa, durante il derby con l’Alcione, lo Zio è stato coinvolto in un parapiglia che lo ha visto spintonare un dirigente avversario. Il tutto è scaturito a seguito del pareggio annullato alla formazione di Bergomi. La rete non è stata convalidata per fuorigioco ed è scoppiata la furia dell’ex difensore.
Dapprima il commentatore si è scagliato contro l’arbitro, che ha deciso di ammonirlo. L’ira del tecnico non si è però placata e, al termine della gara, avrebbe aggravato la propria situazione arrivando alle mani con un esponente dell’Alcione. Il fatto non è passato inosservato e il giudice sportivo ha optato per il pugno duro.
Il diretto interessato ha negato il fatto a Repubblica, ma giorni dopo, contattato da “Il Giorno” ha avanzato le proprie scuse. Di seguito il dietrofront dell’ex Inter:
“Voglio scusarmi per quel che è successo, e lo faccio verso tutti coloro i quali mi conoscono, i miei ragazzi, il ragazzo con cui ho avuto una discussione. Ho sbagliato e non mi tiro indietro dalle mie responsabilità anche perché in tanti anni che alleno è la seconda espulsione, la prima in campionati dilettantistici giovanili. Nella precedente occasione si trattava di una finale Beretti con l’Inter”.
Il destinatario ha accolto il chiarimento di Bergomi e ha dichiarato:
“Il mister Bergomi è un amico, per noi la questione è già risolta”.
Il calcio, anche a livelli sulla carta inferiori, rimane calcio, con annessi e connessi. Il gesto dello Zio rimane una leggerezza, specialmente per un uomo della sua esperienza sul campo. L’importante, alla fine, è saper chiedere scusa.
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