A distanza di poco più di un anno dalla morte, emerge solo ora un gesto fatto per Sinisa Mihajlovic che non può che generare commozione.
A distanza di più di un anno dalla sua scomparsa avvenuta il 16 dicembre 2022, il ricordo di Sinisa Mihajlovic è ancora vivo, non solo in chi ha avuto modo di conoscerlo personalmente, ma anche per la grinta che ha sempre dimostrato dentro e fuori dal campo. In tanti erano convinti che questa sua caratteristica potesse aiutarlo a combattere la leucemia, ma l’ultima ricaduta avuta dopo il trapianto di midollo osseo si è rivelata fatale.
Non vederlo più tra i protagonisti della nostra Serie A non può che fare male, nonostante i suoi familiari facciano il possibile per ricordarlo attraverso i profilo social. Solo ora emerge un dettaglio importante su quanto successo nei mesi passati.
Il Bologna è stata l’ultima squadra guidata da Sinisa Mihajlovic, a cui lui era particolarmente legato, ma lo stessa sensazione era vissuta dai suoi giocatori, che non avevano mancato di fargli visita fuori dall’ospedale quando lui era ricoverato e non era possibile stargli vicino. E’ anche per questo che era stato forte il dispiacere quando il club aveva deciso di esonerarlo, ben sapendo quanto il lavoro fosse per lui una molla importante in una fase difficile della sua vita.
A distanza di tempo è Arianna Rapaccioni, la moglie del tecnico, a far venire alla luce un particolare relativo a quanto fatto dalla società nell’ultimo periodo, che non può che far venire la pelle d’oca.
“Il Bologna ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto – ha raccontato la donna -. E’ stato un gesto straordinario, mi ha dato delle sicurezze in un momento di grande sbandamento. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco”.
La famiglia ha così ricevuto quanto previsto dallo stipendio dell’allenatore fino a giugno 2023, nonostante lui fosse scomparso a dicembre dell’anno prima.
Certamente essere stato esonerato aveva generato non poca amarezza in Mihajlovic, che era convinto di poter dare ancora tanto al club e aiutare la squadra a ottenere una buona posizione di classifica. Questo la donna non lo nasconde: “Sinisa era rimasto male per l’esonero, lo aveva anche detto, non se lo aspettava – ha sottolineato -. Lui voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica, non si sarebbe mai dimesso. Il Bologna però ha scelto un’altra squadra, non posso giudicare”.
Nonostante tutto, lei ha deciso di restare a Bologna, città che tutti loro adorano: “Il Bologna ci era entrato nel cuore ancora prima della malattia, questo si è trasformato in un amore viscerale durante il percorso di cure. Tutto è stato condiviso con persone meravigliose”.
Non è mancata però una menzione speciale anche per i tifosi della Lazio, che erano stati vicini a tutti loro nella fase più difficile: “I tifosi della Lazio sono speciali, non mi hanno mai fatto sentire sola. Amavano Sinisa come quelli del Bologna, sia chiaro. Due ambienti speciali”.
This post was last modified on 20 Febbraio 2024
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