Il calcio italiano deve fare ancora una volta i conti con un lutto piuttosto pesante. I tifosi sono tristi per l’addio allo storico presidente del club
La rincorsa ai successi sul campo è l’anima del calcio, ciò che agita la società, i tifosi e la parte tecnica fino al raggiungimento dei risultati, in una ruota che non smette mai di girare di stagione in stagione, se non per qualche settimana d’estate, in cui si tenta di ricaricare le pile.
Il presidente è l’epicentro di quelle stesse ambizioni, colui che con la sua preveggenza può prendere scelte giuste o sbagliate, con l’intenzione di entrare nella storia. Tutto si scontra con la fine delle cose, l’addio non solo al gioco più bello del mondo, ma anche ai propri ruoli, agli affetti, alla vita: la morte, insomma. E poi arriva il lutto. Nelle ultime ore, ne sa qualcosa Sestri Levante, un comune ligure che sta vivendo ore difficili per i saluti a una delle sue figure storiche.
È morto, infatti, il presidente Mario Arioni, uno che con la sua opera attenta alla guida del club è riuscito a conquistare un campionato di Promozione (2001-02), una Coppa Italia di Eccellenza-Promozione (2001-02) e due campionati di Eccellenza (2004-05 e 2011-12). Non sarà la Champions League, e quella sarebbe stata fuori portata per chiunque, ma è stato molto amato e l’affetto che ora la gente sta esprimendo nei suoi confronti lo sta ripagando di quanto fatto.
Arioni era un imprenditore originario di Calice al Cornoviglio, che si era fatto largo con la sua ditta, poi trasformatasi in Arioni Informatica, come concessionaria Olivetti.
Neanche la grave alluvione del 2014 aveva placato la sua determinazione, che l’ha contraddistinto in tutta la sua vita. La devastazione e i danni ai macchinari non hanno bloccato la sua perseveranza, fino alla fine. E così anche nel calcio: ha guidato il Sestri Levante dal 2000 al 2014, diventando un punto di riferimento per tante persone. Ha preso in mano il club quando era sceso negli inferi della Promozione e l’ha riportato in Serie D dopo 23 anni di assenza.
Arioni non era solo un presidente, ma simbolo di grandezza, abnegazione, fortuna e lungimiranza. Per questo, il suo addio è particolarmente difficile ora per il comune ligure, che ha perso una delle sue figure storiche.
This post was last modified on 20 Febbraio 2024
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