Ultimo aggiornamento 14 Febbraio 2024 23:57 di Giancarlo Spinazzola
Il mondo dello sport si stringe attorno al dolore dei parenti e degli amici di uno dei migliori atleti del Pianeta, scomparso a soli 24 anni.
Per i tifosi e gli amanti dello sport di ogni angolo del mondo è abitudine appassionarsi spesso a nuovi atleti e personaggi di questo settore che scrivono pagine importanti di storia. Con la globalizzazione moltissime discipline sono ormai praticate in diverse zone geografiche.
In questo modo nascono sempre più spesso nuovi campioni che stabiliscono record e diventano figure iconiche delle loro varie discipline. Uno degli sport praticati da maggior tempo e per i quali c’è bisogno di una grandissima preparazione è senza dubbio la corsa.
Negli scorsi mesi era divenuto molto popolare il nome di Kelvin Kiptum, maratoneta classe 1999 e proveniente dal Kenya il cui nome era salito sotto le luci della ribalta per le sue straordinarie prestazioni.
Tifosi distrutti per la scomparsa del giovane maratoneta 24enne Kelvin Kiptum
Nelle scorse ore è purtroppo giunta la tristissima notizia della morte di Kiptum e del suo allenatore Gervais Hakizimana. I due sono scomparsi a causa delle conseguenze di un terribile incidente stradale capitato proprio in Kenya, terra natale dello stesso maratoneta su una strada che unisce la città di Kaptagat con quella di Eldoret.
Kiptum, nonostante fosse un individuo molto riservato e che non amava apparire in pubblico o davanti ad una telecamera, era un simbolo per tutto il suo paese e una sorta di idolo nazionale.
Questa notizia, oltre a fare il giro del mondo e rattristando tutti gli amanti dello sport, ha sconvolto tutti i suoi tifosi compaesani che vedevano in lui un modo per rendere grande il Kenya.
Kiptum veniva infatti indicato da molti come uno dei candidati forti per la medaglia d’oro ai prossimi giochi Olimpici che si terranno a Parigi nel corso della prossima estate.
Dopo aver messo a segno a Chicago lo scorso 8 ottobre il record del mondo in una maratona con il fantastico tempo di 2 ore e 35 secondi, l’atleta classe 1999 era ritenuto da tutti l’uomo giusto per riuscire a scendere sotto il muro delle due ore. Il Kenya ha così perduto uno dei suoi uomini simbolo che avrebbe potuto scrivere pagine di sport importantissime nel prossimo futuro.