Lele Adani protagonista di un battibecco in diretta: nel mirino ancora una volta la Juventus e Massimiliano Allegri
Adani contro Allegri, ci risiamo. No, nessuna replica dello scontro in tv andato in scena qualche anno fa, ai tempi della prima esperienza del tecnico livornese sulla panchina della Juventus. Ma l’ex difensore, ora opinionista alla ‘Rai’, torna a cavalcare un suo cavallo di battaglia e dopo la vittoria dell’Inter contro la formazione piemontese non lesina complimenti ad Inzaghi, bacchettando al contempo quanto fatto dall’allenatore bianconero.
Il palcoscenico della nuova invettiva di Adani è la Domenica Sportiva, dove si è analizzato ovviamente il risultato del big match di Serie A, allargando il discorso anche al valore delle rose. Ecco, secondo più di un ospite presente, quella dell’Inter è più forte di quella della Juventus ed è quindi consequenziale che i nerazzurri siano in testa alla classifica.
Non è d’accordo, invece, Adani che si lancia in un’invettiva per snocciolare a suo dire dati incontrovertibili sul fatto che Inter e Juventus non possono essere poi così diverse dal punto di vista del valore della rosa. “Sono totalmente in disaccordo” esordisce l’ex difensore riferendosi al ragionamento degli altri ospiti in studio alla DS, spiegando poi il motivo per cui c’è la mano di Inzaghi dietro ai successi dell’Inter.
“I nerazzurri due anni fa anno preso Darmian e Acerbi, non si possono paragonare a Danilo e Bremer: parliamo soltanto della difesa – afferma Adani – A centrocampo, l’Inter ha preso a zero Mhkitaryan che sembrava non lo volesse nessuno, a zero Calhanoglu che non voleva nessuno: la Juventus ha pagato Locatelli 40 milioni ed ha Rabiot che ha fatto la finale del Mondiale con la Francia”.
Adani quindi continua parlando dell’attacco dove l’Inter ha lasciato partire Lukaku e Dzeko, prendendo Thuram “che nessuno qui considerava di quel livello”, al contrario della Juventus “che ha comprato Vlahovic a 90 milioni un anno fa”. Ecco allora che per l’opinionista non si può dire che l’Inter sia così superiore alla Juventus.
Il segreto, invece, è nel lavoro compiuto: “Nel biennio (il riferimento è ai due anni di Inzaghi) c’è un lavoro. Mentre alla Juventus non vanno bene i Di Maria, i Kulusevski, i Morata, i de Ligt. Calhanoglu all’Inter è come Rodri al City, ma non stava in quel ruolo lì: voi non date valore al lavoro” la chiusura di Adani. Un discorso che è destinato ad accendere i dibattiti e a scatenare i social come sta già avvenendo: il campo poi, come al solito, darà il suo verdetto finale.
This post was last modified on 5 Febbraio 2024
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