Arriva un giudizio su Michael Schumacher che lascia tutti di stucco, tranne Lewis Hamilton l’unico che gongola della situazione
Michael Schumacher è considerato come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi. C’è chi, tuttavia, lo considera come il migliore della storia in Formula 1. Un giudizio che è molto difficile da dare, anche perché la storia ha dato la possibilità di ammirare tanti altri piloti molto bravi.
Come Niki Lauda, per esempio, ma anche Ayrton Senna e Lewis Hamilton. Proprio il pilota britannico ha raggiunto nella classifica delle vittorie del Mondiali piloti, con 7 titoli, lo stesso Schumacher.
E’ possibile che Hamilton possa superare Schumacher, anche perché non ha la minima intenzione di ritirarsi nonostante abbia 39 anni. Per adesso ha soltanto eguagliato il record di Schumi, oggi costretto a un periodo di convalescenza dopo un bruttissimo incidente avvenuto sugli sci sulle Alpi circa dieci anni fa.
E nel mirino di Max Verstappen sono finiti proprio questi due meravigliosi piloti. A bordo della Red Bull, infatti, Verstappen dovrebbe vincere anche il quarto Mondiale che vorrebbe dire mettersi a -3 di Hamilton e Schumacher. E nelle ultime ore è arrivato un giudizio su chi sia il più talentuoso.
James Vowles, team principal della Williams, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del podcast ‘High Performance’: “Lewis Hamilton era, ed è ancora oggi, il pilota con il talento più naturale con cui abbia mai lavorato, compreso Schumacher. Quando entrò in squadra era ‘voglio vincere tutte le gare a tutti i costi’, ma se oggi se gli si parla accetta che anche i podi possano far vincere i Mondiali”.
Parole chiarissime, che dimostrano quanto Vowles tenga al periodo in cui ha lavorato con Hamilton: “Puoi vincere un campionato, ma se hai fatto qualcosa di antisportivo sarai segnato per il resto della tua vita e te ne pentirai. Michael era incredibile, ma è ancora segnato dal ’97. Io volevo essere ricordato per essere stato dominante. Dissi a Hamilton e Rosberg di seguire regole sportive e loro accettarono”.
Il riferimento è al 2014, quando Hamilton e Rosberg si diedero battaglia per la vittoria del Mondiale. Vowles preferì impostare la ‘guerra’ su un piano più sportivo con delle regole precise che indirizzassero le frustrazioni dei piloti a dare il meglio di sé in pista. Senza colpi scorretti. E il risultato è stato ampiamente positivo.
This post was last modified on 25 Gennaio 2024
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