Alla Uefa scoppia un nuovo caso: aperto contrasto con Ceferin, ha rassegnato le dimissioni irrevocabili e attacca il presidente
Nuovo terremoto alla Uefa e ancora una volta nel mirino ci finisce il presidente Alexander Ceferin. Il numero uno del calcio europeo è già al centro delle polemiche per l’ormai nota questione Superlega, con la sentenza della Corte Europea che di fatto autorizza la creazione di un torneo ‘privato’ fuori dai parametri della Federcalcio continentale.
In questa situazione, con la Champions League che rischia di essere oscurata dalla nascita di un nuovo torneo con tutte le conseguenze, calcistiche ed economiche che questo comporterebbe, si innesta un nuovo fronte polemico che assume l’aspetto di un vero e proprio terremoto. Zvonimir Boban, ex calciatore e dirigente del Milan, attualmente Head of football della Uefa, ha presentato le proprie dimissioni irrevocabili.
Una decisione, accompagnata dalla richiesta di non ricevere buonuscita, in aperto contrasto con la scelta di Ceferin di modificare lo statuto della Uefa in modo tale da potersi ripresentare alle elezioni del 2027 (data di scadenza del suo terzo mandato) per restare ancora in carico. Una modifica che sarà votata il prossimo 8 febbraio nel Congresso in programma a Parigi. In particolare, i membri saranno chiamati a dire sì (o no) alla modifica della normativa del limite dei mandati, dando validità alla regola introdotta nel 2017 soltanto per chi si candida dopo l’entrata in vigore della stessa e non per quelli (come Ceferin) che erano già stati eletti in precedenza.
Una modifica che trova la netta contrarietà di Boban (e non solo): l’ex centrocampista del Milan e della Croazia ha così deciso di prendere carta e penna e presentare le sue dimissioni irrevocabili.
Nella lettera Boban racconta: “Dopo aver manifestato la mia più grande preoccupazione e il mio totale dissenso, il Presidente mi ha risposto che per lui non c’è nessun problema legale né tantomeno etico morale”. Eppure, spiega l’ormai ex Head of Football, proprio Ceferin fu il promotore delle riforme che fissavano il limite dei tre mandati come “regole che dovevano proteggere l’Uefa e il calcio europeo” dal modo di operare del vecchio sistema.
Ora il dietrofront che per Boban è ” sorprendente e incomprensibile, soprattutto in questo momento”. Da qui la decisione di lasciare per non andare “contro i principi e i valori comuni in cui credo fermamente”. Una situazione complicata per Ceferin e la Uefa che rischia di essere travolta dai suoi giochi di potere.
This post was last modified on 25 Gennaio 2024
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