È morto l'ex attaccante di Juventus e Roma (LaPresse) - Rompipallone.it
La Serie A piange un altro idolo: nei giorni in cui si ricorda Gigi Riva, è venuto a mancare l’ex attaccante di Juventus e Roma
Magari lassù ora staranno organizzando una partitella. Il calcio italiano piange un altro personaggio che ha scritto pagine importanti di storia calcistica tricolore.
Nei giorni in cui si ricorda la scomparsa di Gigi Riva, indimenticato campione del Cagliari e della Nazionale, c’è un altro ex attaccante che è venuto a mancare. Si tratta di Giuliano Musiello, una carriera vissuta tra alti e bassi, dalla Serie A ai campionati minori, tutti giocati con un unico obiettivo: fare gol. All’età di 70 (compiuti lo scorso 11 gennaio) Musiello si è spento a Saluzzo, in provincia di Cuneo, dopo una breve malattia. Proprio a Saluzzo aveva creato la scuola calcio a cui ha dedicato la sua vita dopo la carriera sui campi più importanti del calcio italiano.
Nato in Friuli, a Torviscosa, nel 1954, Giuliano Musiello ha intrapreso la carriera calcistica come attaccante. Dotato di un grande fisico, sfruttava la sua forza per abbattere le difese avversarie. Le giovanili le ha vissute tra Spal e Atalanta e proprio con la maglia dei bergamaschi fece il suo esordio in Serie A nella stagione 1972/1973, realizzando la sua prima rete nel massimo campionato al debutto contro il Torino. In quell’annata totalizzò 25 presenze e due gol che gli valsero le attenzioni della Juventus.
Una sola stagione in bianconero, senza però mai mettere piede in campo in Serie A: giocò in coppa Italia dove trovò anche un gol contro il Cesena. Dal club piemontese fece ritorno all’Atalanta, quindi il passaggio all’Avellino nel novembre 1975: un trasferimento importante perché proprio con i biancoverdi vinse il titolo di capocannoniere della Serie B insieme a Pruzzo con 18 gol stagionali.
Un rendimento che valse una nuova chiamata da parte di una big, la Roma guidata da Nils Liedholm. Con i giallorossi giocò dal 1976 al 1978, due campionati con dieci gol messi a segno. L’addio alla Capitale con il trasferimento prima al Genoa poi al Verona, quindi il Foggia e l’addio al calcio che conta. Continuò a giocare tra Cuneo, Novara e Savona, prima di apprendere le scarpette al chiodo e dedicarsi alla scuola calcio a Saluzzo. Un’attività che ancora oggi porta il suo nome e dove il suo ricordo resterà indelebile.
This post was last modified on 24 Gennaio 2024
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