Serie A LaPresse rompipallone.it
Nelle ultime ore si fanno sempre più fitte le polemiche attorno alla mancata proroga del Decreto Crescita.
Mancano poche ore alla chiusura dell’anno 2023 e le società cominciano a tirare le somme dopo la prima parte di stagione: l’Inter, dopo aver raggiunto gli ottavi di Champions League con due turni d’anticipo, comanda il Campionato davanti quattro punti alla Juventus; la squadra di Massimiliano Allegri si sta risollevando dallo scossone subito la scorsa stagione e i risultati sul campo sorridono ai bianconeri, i diretti avversari dei nerazzurri per lo Scudetto. Un pò più in difficoltà invece Milan e Napoli, con i partenopei che hanno anche cambiato allenatore in corsa.
Grande inizio anche Bologna e Fiorentina, con le due squadre che si trovano in zona Champions League e possono sognare in grande, visto gli alti e bassi di altri club come Roma, Atalanta e Lazio. Un buon inizio di Campionato anche per il Frosinone e il Genoa, mentre più in difficoltà Salernitana, Empoli, Udinese e Hellas Verona.
Siamo solo alla diciassettesima giornata di Campionato, ma la linea sembra essere ormai definitiva: Inter e Juventus si giocheranno, salvo colpi di scena, lo Scudetto fino all’ultimo, mentre nelle zone basse della classifica ci si giocherà la retrocessione.
A giorni si aprirà anche la finestra di mercato invernale, che darà la possibilità ai club di portare nuovi innesti in squadra in modo tale da riparare le carenze di inizio stagione. Calciomercato che d’ora in poi sarà limitato dopo che il Governo non ha confermato la proroga del Decreto Crescita. Quest’ultimo, aiutava le società durante gli acquisti di giocatori dall’estero.
“L’obiettivo del governo è aiutare il calcio italiano anche e soprattutto valorizzando i vivai. […] Il Decreto crescita ha permesso ai club di acquistare atleti dall’estero con lo sconto: un aiuto straordinario, durato anni, che doveva essere l’occasione per rilanciare i nostri campionati, rendendoli più competitivi e attraenti. Così non è stato”, queste sono le parole del ministro Matteo Salvini, noto tifoso rossonero e capogruppo del partito Lega.
Il politico, a seguito della scelta presa dal Governo, ha espresso tutto il suo appoggio verso questa decisione, confermando il fatto di aver ritenuto necessario stoppare la norma che consentiva ai calciatori stranieri di pagare meno tasse. Decisione che è stata molto contestata dai rappresentanti delle società italiane, visto che il calcio italiano vive anche di talenti stranieri. La decisione ricade proprio sul fatto di valorizzare i giovani italiani.
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