Il team director della scuderia VR46, Alessio “Uccio” Salucci, ha rilasciato alcune dichiarazioni su Marc Marquez.
Alessio Salucci è stato il braccio destro di Valentino Rossi da sempre. Conosciutisi durante gli anni d’asilo, i due si sono accompagnati in un’esperienza unica per entrambi: Uccio ha affiancato l’amico fraterno e campione in ogni momento della sua carriera, a partire da Honda a Yamaha fino a Ducati e al rientro in Yamaha. I due hanno, perciò, condiviso momenti memorabile e dopo l’addio ai motori da professionista, il “Dottore” ha voluto fare emergere il compagno eleggendolo Team Director della sua VR46.
Perciò, il team director della scuderia VR46, gestita per l’appunto da Valentino Rossi, Uccio Salucci, è stato intervistato da “Il Corriere dello Sport”. Nel corso dell’intervista ha esposto alcuni pareri riguardo ai suoi piloti e ad ai prossimi obiettivi stagionali togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa, pungendo il pluricampione Marc Marquez, 8 volte campione del mondo.
L’ex pilota italiano, 9 volte campione del mondo, ha creato una scuderia, VR46, che è scesa a disputare la massima competizione della MotoGp a partire dal 2022. La coppia Bezzecchi-Di Giannantonio ha funzionato e come, tanto da vincere ben 3 gare durante l’ultima edizione.
Bezzecchi è stata la vera sorpresa ed, infatti, è riuscito a classificarsi terzo nella classifica mondiale. Per questa ragione Salucci si augura di raggiungere grandi traguardi nella prossima stagione: “Sono molto contento della stagione, 12 mesi fa non me l’aspettavo nemmeno io. Quando si è parlato di Marco Bezzecchi per una Ducati GP24, e lui ha preferito rimanere con noi sapendo di avere una GP23, la sua scelta mi ha reso orgoglioso. Diggia ha finito la stagione molto bene, non ha fatto solo una bella gara”.
Alla luce di ciò che successe nel 2015, quando Marc Marquez tolse, in maniera tutt’altra che corretta, il decimo mondiale a Valentino Rossi, Uccio Salucci ha voluto augurarsi che la nuova stagione, che vedrà protagonisti Bezzecchi e di Giannantonio per la VR46, sia all’insegna della correttezza e della lealtà.
Una battuta fatta in maniera diplomatica che ha voluto colpire il pilota spagnolo affinchè gli rimanga bene in mente la pazzia che ha commesso e che lo ha consacrato sia come un vincitore ma certamente, agli occhi degli sportivi di sani principi, non come un campione: “Mi auguro che i duelli in pista siano corretti e che ci facciano divertire”.
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