Ultimo aggiornamento 16 Dicembre 2023 12:21 di Bruno
Ad un anno dalla scomparsa del tecnico serbo, sua moglie ha rilasciato un’intervista molto toccante che rivela anche una dura scelta fatta
Il calcio è quello sport, come la vita in generale, che ti fa vivere emozioni indescrivibili che ti rimarranno per sempre nel cuore e nella mente, ma al tempo stesso è anche quello sport che ti fa vivere dolori da cui è difficili rialzarsi. Proprio come nella vita, anche nel calcio ogni partita può essere vinta, anche se si hanno tutti i pronostici a sfavore, ma proprio come nella vita ci sarà sempre un avversario che avrà sempre la meglio: la morte.
Un anno fa ci lasciava Sinisa Mihajlovic, un uomo di campo che ha sempre fatto discutere, ma che ha sempre dimostrato tutto il suo amore e tutta la sua dedizione per lo sport che lo ha salvato fin da bambino. Anche quando una grave forma di leucemia si è presentata sul suo cammino, lui l’ha affrontata a testa alta e senza nessun timore, proprio come tutti gli avversari che ha affrontato sul terreno di gioco, prima con gli scarpini ai piedi e poi in giacca e cravatta.
Nel primo anniversario della sua scomparsa, il suo ricordo rimane ancora indelebile nella mente di tutti e il tempo non farà altro che rafforzarlo. Per onorarlo, sua moglie Arianna Rapaccioni, che gli è sempre stata accanto fino all’ultimo secondo, lo ha voluto ricordare e ha anche rivelato un “segreto” che ha tenuto sempre per se e per i suoi figli.
La moglie di Mihajlovic rivela: “Non gli ho mai detto che stava morendo”
La Rapaccioni ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, ricordando il dolore dovuto alla morte di suo marito che non potrà mai svanire e anche della scelta fatta, in accordo con i suoi figli, di non dire al tecnico del Bologna che stava morendo:
Penso a Sinisa continuamente. Lo schock è durato mesi, lo sentivo camminare e sdraiarsi accanto a me. Nell’ultimo mese, i medici mi hanno detto che sarebbe morto. Mi sono confrontata con tutti e cinque i figli e insieme, abbiamo deciso di non dirglielo, per non togliergli quel lumicino di speranza. Lui ha sempre lottato perché era un uomo che non poteva accettare di morire.
Le parole di Arianna sono da brividi e sono la conferma di quanto sia difficile affrontare questi momenti. Anche però dalla sua intervista si evince ancora una volta quanto forte fosse Mihajlovic e quanto la parola sconfitta non facesse parte del suo vocabolario.