Tremenda stangata dopo la positività al doping. Tutto lo sport italiano è rimasto senza parole dopo l’ufficialità della squalifica.
Il doping è senza dubbio una delle principali piaghe all’interno del mondo dello sport. Troppo spesso si sente parlare di sportivi che fanno uso di sostanza dopanti (spesso prese inconsapevolmente secondo la difesa) e ciò non può che danneggiare l’immagine dello sport, che alla base dovrebbe avere la lealtà e la voglia di dimostrare di essere migliori degli avversari giocando ad armi pari.
Il settore che più di tutti deve ogni giorno fronteggiare gli scandali legati al doping è ovviamente quello dell’atletica. I casi di atleti positivi ai test antidoping è quasi all’ordine del giorno, ma ogni volta queste notizie lasciano tutti a bocca aperta come se fosse la prima volta. In queste ultime ore l’atletica italiana sta vivendo da vicino tutto questo e il principale protagonista (stavolta in negativo) è il siepista azzurro Ahmed Abdelwahed che nell’agosto 2022 si è piazzato secondo agli Europei nella finale dei 3000 siepi.
Paradossalmente proprio quell’argento gli è costato carissimo. Infatti proprio quel giorno il ragazzo romano, con genitori egiziani, è stato sottoposto ai controlli antidoping e nel successivo settembre era stata evidenziata la presenza del Meldonium, sostanza ritenuta proibita dal 2016 e che è stata utilizzata in passato anche dalla tennista russa Maria Sharapova. Oggi per il 27enne è arrivata l’ufficialità della sentenza e la squalifica è di ben 4 anni.
In giornata l’AIU (Athletics Integrity Unit) ha ufficializzato la squalifica di 4 anni nei confronti di Abdelwahed che decorrerà dal 7 settembre 2022, giornata in cui il siepista azzurro è risultato positivo. All’azzurro viene rinfacciato di aver usato il Meldonium, un modulatore metabolico usato nel trattamento delle coronaropatie molto diffuso nell’Est Europa.
L’atleta, che dal primo giorno ha dichiarato di non essere nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo modulatore, ha rilasciato un comunicato: “Non ho mai chiesto a nessuno di credere in me o di compatirmi. Ho semplicemente cercato di comprendere la situazione, prima di tutto per me stesso, e successivamente per difendermi e dimostrare la mia innocenza”, le sue parole.
“Giudicare l’uso del doping per ottenere risultati migliori di altri atleti, che dedicano la loro vita allo sport sacrificando tutto per sé stessi, è ingiustificabile. Sono il primo a pensarla così!”, ha ancora detto l’atleta italiano. Questo un estratto delle parole di Abdelwahed che quindi continua a dichiararsi innocente ed è pronto a dimostrarlo a tutti.
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