Ultimo aggiornamento 14 Dicembre 2023 23:16 di Gennaro Di Finizio
Tremenda stangata dopo la positività al doping. Tutto lo sport italiano è rimasto senza parole dopo l’ufficialità della squalifica.
Il doping è senza dubbio una delle principali piaghe all’interno del mondo dello sport. Troppo spesso si sente parlare di sportivi che fanno uso di sostanza dopanti (spesso prese inconsapevolmente secondo la difesa) e ciò non può che danneggiare l’immagine dello sport, che alla base dovrebbe avere la lealtà e la voglia di dimostrare di essere migliori degli avversari giocando ad armi pari.
Il settore che più di tutti deve ogni giorno fronteggiare gli scandali legati al doping è ovviamente quello dell’atletica. I casi di atleti positivi ai test antidoping è quasi all’ordine del giorno, ma ogni volta queste notizie lasciano tutti a bocca aperta come se fosse la prima volta. In queste ultime ore l’atletica italiana sta vivendo da vicino tutto questo e il principale protagonista (stavolta in negativo) è il siepista azzurro Ahmed Abdelwahed che nell’agosto 2022 si è piazzato secondo agli Europei nella finale dei 3000 siepi.
Paradossalmente proprio quell’argento gli è costato carissimo. Infatti proprio quel giorno il ragazzo romano, con genitori egiziani, è stato sottoposto ai controlli antidoping e nel successivo settembre era stata evidenziata la presenza del Meldonium, sostanza ritenuta proibita dal 2016 e che è stata utilizzata in passato anche dalla tennista russa Maria Sharapova. Oggi per il 27enne è arrivata l’ufficialità della sentenza e la squalifica è di ben 4 anni.
Abdelwahed positivo al Meldonium: squalifica di 4 anni
In giornata l’AIU (Athletics Integrity Unit) ha ufficializzato la squalifica di 4 anni nei confronti di Abdelwahed che decorrerà dal 7 settembre 2022, giornata in cui il siepista azzurro è risultato positivo. All’azzurro viene rinfacciato di aver usato il Meldonium, un modulatore metabolico usato nel trattamento delle coronaropatie molto diffuso nell’Est Europa. Ahmed Abdelwahed, squalificato per 4 anni (ANSA) – rompipallone.it
L’atleta, che dal primo giorno ha dichiarato di non essere nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo modulatore, ha rilasciato un comunicato: “Non ho mai chiesto a nessuno di credere in me o di compatirmi. Ho semplicemente cercato di comprendere la situazione, prima di tutto per me stesso, e successivamente per difendermi e dimostrare la mia innocenza”, le sue parole.
“Giudicare l’uso del doping per ottenere risultati migliori di altri atleti, che dedicano la loro vita allo sport sacrificando tutto per sé stessi, è ingiustificabile. Sono il primo a pensarla così!”, ha ancora detto l’atleta italiano. Questo un estratto delle parole di Abdelwahed che quindi continua a dichiararsi innocente ed è pronto a dimostrarlo a tutti.