Serie D, caos a Livorno: scontro tra ultras e presidente, chieste le dimissioni.
La Toscana quest’oggi è al centro del panorama calcistico italiano. Questa sera alle 20:45 si disputerà il big match della quindicesima giornata di Serie A tra Juventus e Napoli. Le due compagini stasera avranno in comune le origini dei rispettivi allenatori. Allegri è nato a Livorno nel 1967 mentre Mazzarri a San Vincenzo, provincia di Livorno, nel 1961.
Le due città affacciano sulla stessa costa e distano 63 km. Se il capoluogo di provincia toscano può sorridere per i due tecnici che si sfideranno questa sera, non si può dire altrettanto per quanto riguarda il rendimento del proprio club e per quanto successo nelle ultime ore tra gli ultras e il presidente degli amaranto.
Dopo l’inaspettato tracollo dalla Serie B alla Serie D e poi il fallimento, è stata fondata l’Unione Sportiva Livorno che è dovuta ripartire dal campionato Eccellenza nella stagione 2021-22 conclusa poi con la promozione in Serie D.
Al momento gli amaranto militano nel Girone E della quarta serie del nostro calcio e occupano la quarta posizione in classifica. Nelle ultime ore, però, è scoppiato lo scontro tra la tifoseria organizzata e la dirigenza del club toscano a causa dei rispettivi schieramenti nel conflitto israelo-palestinese.
Alla base dello scontro tra gli ultras della Curva Nord del Livorno e il presidente del club c’è il conflitto israelo-palestinese. Il numero uno degli amaranto è Joel Esciua, brasiliano di origine ebraiche che ha criticato lo sventolio di bandiere palestinesi allo stadio in solidarietà con la Striscia di Gaza. La tifoseria organizzata ha chiesto le dimissioni del presidente dopo la sua critica nei confronti della curva. “Nella città che ha dato i natali a Modigliani, Mascagni e Ciampi, può essere che si debbano andare a cercare idoli e miti in America latina o in Medioriente?”. Dichiarazioni a cui ha poi risposto la curva del club labronico, notoriamente di estrema sinistra. “La dignità e la solidarietà non hanno prezzo, noi non siamo in vendita, tanto meno al primo chiacchierone che passa.
Esporre le bandiere della Palestina è un atto di solidarietà verso un popolo che soffre. Lo fanno anche in Inghilterra, che Esciua porta come modello, tifoserie politicizzate e non. Perché tanti sono gli ebrei nel mondo che hanno la stessa nostra posizione. Purtroppo a noi è toccato uno allineato con le politiche del governo Netanyahu”.
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