Conte e i suoi allenamenti da sfinimento (LaPresse) - Rompipallone.it
“Con Zeman e Conte ho perso 6 anni di carriera”, la battuta ironica dell’ex centravanti italiano in live su Twitch.
L’ormai solo Bobo Vieri continua le sue puntate di Talk Show sul proprio canale Twitch. Gli ultimi ospiti della serata sono stati amici di lunga data ma anche ex colleghi sul campo: Cristian Brocchi, Jake La Furia, Luigi Di Biagio e Marco Borriello. Nella serata si è riso e scherzato sui vari aneddoti di una carriera intera tra panchine e spogliatoi. Non essendo più la vecchia Bobo Tv dove Adani e Cassano analizzavano partita dopo partita, in questo Talk Show si è più liberi di scherzare e di raccontare aneddoti sul calcio in maniera più serena.
Uno degli apici del divertimento è stato sicuramente quando si è toccato il tasto infortuni muscolari. La causa? Gli allenamenti di Zeman e Conte. Per entrambi i tecnici si sa, non usavamo mezzi termini. Bisognava sudare sul campo, sudare e ancora sudare. Specie Antonio Conte, che nei sui recenti anni di carriera si è trovato di fronte anche campioni del calcio internazionale, ma i metodi di allenamento non cambiano per nessuno.
“La preparazione alla Roma con Zema era assurda. Quattro volte i 2000 e dieci volte i 1000 per tre giorni di fila. Poi tre giorni dove facevi gli 800 metri, poi 600 e così via. Uno sfinimento, massacrante. I miei tendini piangevano“. Le parole di Marco Borriello a testimoniare che nella sua carriera frastornata di infortuni, una piccola causa erano anche gli allenamenti duri che Conte e Zeman impostavano. Ovviamente sdrammatizza con risate e battute, Marco infatti scherza sul fatto che negli ultimi giri lui era già a mangiare le pesche e non a correre.
Dopo aver riso e scherzato sugli anni di Zeman, si passa al capitolo Antonio Conte. “Con Conte era tutto più intenso. Ho vomitato. Tutta roba di navette di 20-25 metri, tutte le settimane. Quagliarella bestemmiava in napoletano dallo sfinimento. Quando misurava i battiti voleva sempre intensità. Nelle mie medie non superavo i 186 battiti – rivela Borriello – Con Conte invece ho sfiorato i 200. Mi sentivo al 99% dello sforzo, quasi da infarto. Però la domenica, si vedeva la differenza in campo“. Ma tolto gli allenamenti di Conte, che ormai anche a Londra conoscono tutti, si parla di campo.
“La domenica andavi il triplo degli altri. Era un maestro a preparare la settimana. L’intensità ha ripagato noi e lui nei suoi anni di carriera“. Borriello ha sottolineato forse proprio i due concetti chiave di Conte. Antonio che ora si vede privo di panchina e attende una grande chiamata per la prossima stagione. “Lui è juventino, nell’anima. Vuole tornare a Torino“.
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