Novak Djokovic ha appena vinto per la settima volta le ATP Finals, stabilendo un altro record irreale nella storia del tennis.
Regala sempre una sensazione positiva vedere come un movimento in particolare ed un Paese in generale possano appassionarsi ad uno sport così velocemente. In questa settimana Jannik Sinner ci ha messo del suo per far ruotare verso la racchetta ed il nastro tante persone che non avevano mai camminato nel rettangolo fra i corridoi.
È chiaro che in Italia il tennis sia uno sport affermato, però ora la portata del movimento può ampliarsi. Tuttavia non è bastato il calore di Torino e dei Carota Boys a Sinner per battere due volte in una settimana un mostro sacro come Novak Djokovic.
Mostro sacro per davvero. Re Nole ha ottenuto un altro record nella sua inarrivabile carriera. Infatti il serbo da lunedì toccherà una pietra miliare per il mondo del tennis, raggiungendo uno di quei traguardi che non cambiano la tua carriera, ma quella dei futuri giocatori.
Novak Djokovic sarà il primo giocatore di ogni epoca, uomo o donna, ad avere il numero uno di fianco al nome per 400 settimane. Tralasciando la diatriba Federer-Djokovic-Nadal, tanto inutile quanto sterile, è chiaro che il traguardo raggiunto dal serbo abbia una portata simbolica senza precedenti. Per gli amanti dei numeri forse anche più dei 24 Slam conquistati in carriera.
Oltre al settimo titolo conquistato alle ATP Finals, Re Nole ha raggiunto un altro traguardo senza tempo: le 400 settimane da numero uno del mondo. In realtà non è proprio così, infatti bisognerà aspettare lunedì mattina, ma il concetto non cambia. Il mattoncino posato dal serbo ha un peso specifico enorme nell’economia della storia del tennis. Non solo per il record in sé, ma perché può veramente diventare un obiettivo per i prossimi campioni, influenzando non solo la propria carriera, ma soprattutto quella di chi deve ancora venire.
Djokovic aveva iniziato la sua scalata verso il record di settimane da numero uno del mondo alla “tenera” età di 24 anni e 43 giorni, quando era salito in vetta alla classifica ATP per la prima volta. Correva l’anno 2011 e Re Nole stava per battere Nadal in finale a Wimbledon, anche se la prima posizione nel ranking era già sua prima della finale. Dopodiché le sfide infinte con Nadal e Federer ad accendere uno dei periodi più belli della storia del tennis. Poi l’avvento della Next Gen, con i vari Zverev, Thiem e Medvedev, fino ad arrivare a Sinner ed Alcaraz. Può piacere o meno, ma non è blasfemo vedere un tennis avanti Djokovic e dopo Djokovic.
This post was last modified on 19 Novembre 2023
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