Il clima del Derby capitolino sembra non volersi ancora stemperare, dopo settimane di battibecchi e una partita terminata con un mite pareggio. E a parlare di Roma e Lazio questa volta è il biancoceleste Pedro.
Non è di certo una novità che, tra i protagonisti più focosi e discussi del nostro massimo campionato, ci sia José Mourinho. Lo Special One, attualmente allenatore della Roma, nelle scorse settimane non è passato inosservato alle cronache, viste le dichiarazioni rilasciate ai media con l’avvicinarsi della stracittadina.
Parole che non sono passate inosservate, appunto, in casa Lazio, dove c’è un giocatore che conosce molto bene il tecnico portoghese e che ha commentato non solo le sue parole più recenti, ma ha svelato anche qualche retroscena passato.
Il numero 9 della Lazio Pedro ha scherzosamente voluto rispondere alla provocazione del tecnico della Roma che, al termine del Derby, aveva definito proprio Pedro un nuotatore, durante un’intervista a Sportitalia:
È sempre così, quando non parla dell’arbitro parla del calendario, di un giocatore che si butta a terra. Lo conosco molto bene, è un uomo molto divertente. L’ho presa con molto fair play perché so che utilizza le parole per stemperare la grande tensione del derby. Lo conosco molto bene, avendolo avuto da allenatore.
E proprio su quest’ultimo punto si è incentrato il resto dell’intervista. Perché prima di vestire la maglia biancoceleste, l’attaccante classe 1987 ha indossato proprio quella giallorossa della Roma. Un’avventura non andata, sicuramente, nel modo sperato.
La tentata storia d’amore del 2020 fra Pedro e la Roma non è mai sbocciata. La difficoltà di adattarsi ad un nuovo Paese e ad un nuovo modo di giocare non hanno reso i giochi più semplici per l’attaccante, che solo un anno dopo l’arrivo ai Giallorossi si è ritrovato a ‘cambiare sponda’ del Tevere.
Il motivo di questo breve pit stop a Trigoria? Ancora Pedro se lo chiede. La scelta di Mourinho di lasciarlo fuori rosa, appresa in conferenza stampa, resta ancora un mistero per il giocatore spagnolo, che con difficoltà ha iniziato ad allenarsi con la Primavera in attesa di capire cosa fare con i numerosi club che bussavano alla porta.
Fra questi, anche la Lazio. Ed è stato Sarri stesso a mettersi in contatto con Pedro:
Voleva capire cosa fosse successo perché, conoscendomi molto bene, sa che mi alleno sempre al massimo. Sono un professionista in questo. Per me è stato difficile affrontarlo. Quando ho visto la realtà ho iniziato a pensare a come comportarmi, parlando diverse volte con il club. Con Mourinho non ho parlato. Volevo parlare con la società, ma mi hanno detto che non era possibile.
Con la fine imminente del mercato estivo ed un rapporto decisamente ai ferri corti con Mourinho, la scelta è stata molto naturale per Pedro. Che alle parole di Sarri, “Vieni qua che c’è posto per te”, non ha avuto dubbi ad accettare. Un allenatore con cui l’attaccante aveva già giocato e che si è dimostrato essere quasi un padre protettivo grazie al quale rifiorire. Perché così è stato per Pedro alla Lazio: un trovare e ritrovarsi, con i suoi frutti straordinari.
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