Ultimo aggiornamento 9 Novembre 2023 19:50 di Nico
Bruttissimo episodio durante il match di Conference League tra il club viola e quello serbo, valido per la quarta giornata della fase a gironi.
Con il passare degli anni si spera che la piaga del razzismo sparisca, ma la strada è ancora lunghissima e molto ripida. Uno dei mondi dove il razzismo è ancora molto frequente è proprio quello del calcio, più volte si assiste a scene dove alcuni tifosi (se così possono essere definiti) danno sfogo a tutta la loro ignoranza e stupidità offendendo giocatori di colore della squadra avversaria.
L’ennesimo caso lo si è avuto proprio in questi minuti, infatti durante la sfida tra i serbi del Cukaricki e la Fiorentina, valido per i gironi di Conference League, l’esterno dei padroni di casa Ibrahima Ndiaye ha avvertito l’arbitro di aver ripetutamente ricevuto offese razziste da alcuni tifosi presenti sugli spalti (molto probabilmente della sua stessa squadra), mentre stava per battere una rimessa laterale.
Dopo il consulto tra il giocatore e l’arbitro Shroeder è stato subito preso un provvedimento e la situazione non sembra di certo essere finita qui. Casi come questi non possono di certo passare inosservati ed è più che giusto che le vittime di questi insulti facciano nota all’arbitro dell’accaduto, se quest’ultimo non se n’è accorto, così che possano essere presi dei provvedimenti.
Ndiaye vittima di razzismo: gioco interrotto
Verso il ventesimo minuto di gara, con la Fiorentina già in vantaggio di un gol grazie al rigore trasformato da M’bala Nzola, Ndiaye ha protestato con l’arbitro per gli insulti ricevuti e sono stati subito chiamati in causa gli assistenti che hanno verificato l’accaduto. Dopo un’interruzione della partita per circa un minuto, con l’esterno del Cukaricki tranquillizzato da Cristiano Biraghi e Alfred Duncan, lo speaker dello stadio ha avvisato che verranno presi dei provvedimenti nei confronti dei trasgressori.
Ancora una volta si è assistito ad un altro caso increscioso relativo al razzismo, che ci ricorda che questa piaga sociale va combattuta ogni giorno e seppur in netto calo, non è stata assolutamente ancora debellata. Di certo prendere subito in mano la situazione, proprio come fatto in questa occasione, è fondamentale per far capire a tutti che non si può più assistere a certe scene e che i calciatori sono prima di ogni cosa delle persone. La speranza è ovviamente quella che non si assista più a scene del genere, ma come detto il traguardo è ancora molto lontano, ma non per questo bisogna arrendersi.