Quel ricordo intenso e caloroso di Vialli che ancora non riesce a rimarginare tutte le cicatrici lasciate nel suo paese
Uno dei ricordi più recenti? Potremmo dire il tributo che ha fatto la famiglia Juventus qualche settimana fa. Durante la partita tra i campioni che hanno scritto pagine indelebili della storia della Juventus, al nono minuto c’è stato l’applauso in memoria di Gianluca Vialli. Il centravanti, scomparso all’età di 58 anni per una grave malattia, ha scosso molte figure attorno al calcio ma non solo. Un tumore al pancreas ha allontanato Vialli da tutti noi, ma il ricordo verso la persona che era, rimarrà per sempre.
In alcuni stadi d’Italia, ogni week end, vengono esposti anche striscioni, o si vedono sventolare bandiere con il volto dell’ex attaccante. Quel suo percorso di controlli medici, in parallelo al percorso vittorioso che ha compiuto la Nazionale italiana di Roberto Mancini nell’Europeo, ha lasciato un ricordo che solo a pensarci vengono realmente i brividi.
Le parole da brividi di Fedez a “Che tempo che fa”
Ospite da Fabio Fazio, Fedez ha risposto e raccontato un po’ di aneddoti del suo recente passato. Uno degli argomenti più toccanti è stato sicuramente quello riguardante la malattia che ha colpito il 34enne milanese. Il collegamento tra Vialli e Fedez è stato naturale, il destino gli aveva riservato una pagina in comune, e Fedez l’ha voluta ricordare così: “È surreale, lo vedo e mi viene da piangere. È incredibile perché io non l’ho mai visto di persona“.
“Vialli diceva che la malattia lo aveva reso una persona migliore“, diceva Fazio nel mentre il cantante di fronte a lui era molto scosso dopo aver visto il volto di Gianluca sullo schermo. Fedez risponde però che la malattia gli ha lasciato qualche altro problema di natura mentale che tutt’ora sta cercando di superare. “Mi piacerebbe raccontare una storia a lieto fine, ma purtroppo non è così“, racconta Fedez. Un retroscena, un ricordo indelebile quello che racconta Federico proprio nel descrivere umanamente che persona fosse Gianluca Vialli.
“Quando ho scoperto il tumore al pancreas, ho cercato delle esperienze umane per comprendere a cosa andavo incontro. Trovai l’intervista di Gianluca – continua il rapper milanese -. La sera prima di essere ricoverato stemmo al telefono per molte ore. È stato incredibile, seppur stesse vivendo anche lui un dramma, riusciva a ritagliarsi del tempo per dare conforto a una persona che non conosceva. Gianluca umanamente era questo“. Dalla malattia comune, al conforto del più grande. Il percorso di Gianluca e Federico si è intersecato in una telefonata dove il più grande faceva da padre, nel domare emozioni e sentimenti che quel dramma provocava dentro l’anima.