Caos per il Mondiale, attacco durissimo: “Giocheremo sull’Everest”

Il Mondiale 2030 ha già scatenato centinaia di polemiche in giro per il Mondo, dopo aver sconvolto gli appassionati di calcio con quello che sarà il suo funzionamento.

La FIFA due giorni fa ha annunciato i dettagli dell’organizzazione dell’edizione del centenario che coinciderà con il Mondiale 2030. Questa edizione sarà affidata a Spagna, Portogallo e Marocco ma le tre partite inaugurali si terranno in Uruguay, Argentina e Paraguay. Sarà quindi un mondiale logisticamente complicato da gestire per tutti.

Alcune nazionali saranno infatti costrette a spostarsi di migliaia di chilometri e passando da temperature altissime all’inverno del Sudamerica. Una situazione sicuramente non semplice che metterà alla prova, dai giocatori agli organizzatori terminando con gli inviati.

Attacco durissimo sul Mondiale

Sull’annosa questione del Mondiale del 2030 è intervenuto Marco Rose, attuale tecnico del Lipsia. L’allenatore non si è risparmiato affermando:“Il mio primo pensiero è stato che i ragazzi dovranno fare un sacco di chilometri“. I calciatori infatti saranno costretti a viaggi intercontinentali che sicuramente influenzeranno le prestazioni di tutti, in qualche modo rischiando addirittura i risultati di alcuni match che si giocheranno con squadra più riposate e altre reduci da viaggi lunghissimi.

Che attacco alla FIFA
Che attacco alla FIFA (LaPresse) Rompipallone.it

“Ho un grosso punto interrogativo in testa: ci inventiamo sempre qualcosa di speciale, di diverso. E prima o poi giocheremo sull’Everest perché lì possiamo allestire un campo da calcio e possiamo lucrarci” prosegue il tecnico tedesco. Aspra critica contro la FIFA e chi ha deciso di spezzettare il mondiale praticamente su tre continenti: Europa, America e Africa. Una decisione sicuramente strana e in contrapposizione con la storia del Mondiale. E infatti in tanti si stanno lamentando delle scelte del massimo organo calcistico mondiale.

Marco Rose ha poi continuato affermando: “È sempre stato bello, credo, quando un Paese o due aspettavano con ansia i Mondiali per trasformarli in una festa. Si organizzavano bene e c’erano distanze brevi, cosa che probabilmente non vedremo più. Sembra che siamo solo all’inizio della fregatura”. Questo spezzettamento del Mondiale rischia certamente di togliere un po’ di magia ai Mondiali, attesi sempre per 4 lunghi anni da tutti gli appassionati di calcio.

Anche per i tifosi sarà complicato seguire la propria Nazionale con così tanti paesi ospitanti. I viaggi saranno costosi e stancanti, rischiando di allontanare sempre più il tifoso dalle partite.

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